È durata lo spazio di appena cinque giorni l’apertura del Real Bosco di Capodimonte a Napoli, che era tornato ad accogliere i visitatori lo scorso 18 maggio, data di riapertura ufficiale dei musei. Il perché è stato spiegato questa sera dalla direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, che ha diramato un laconico comunicato per comunicare i motivi che hanno spinto a richiudere tutto: le troppe infrazioni che sarebbero state commesse dai visitatori, e l’assenza di accordo con le parti sociali.
Quanto al primo punto, la direzione fa sapere di aver invitato i frequentatori del parco a osservare le regole sanitarie di contenimento del contagio da Covid-19, ovvero quelle che ormai tutti già conosciamo: distanza fisica e uso della mascherina, che a Capodimonte è obbligatoria malgrado si tratti di un parco. La Campania, infatti, è la regione che ha applicato in modo più zelante e restrittivo le prescrizioni sulle mascherine, e se in tutte le regioni d’Italia non c’è l’obbligo di indossarla all’aperto (a meno che non si creino situazioni tali da non poter rispettare il distanziamento fisico), nella regione amministrata da Vincenzo De Luca è fatto obbligo di indossarla in qualsiasi area pubblica o aperta al pubblico, non importa se all’aperto o al chiuso (malgrado gli esperti dicano che la mascherina all’aperto non serve se si è da soli o comunque se non si entra in contatto con nessuno).
Il Museo di Capodimonte ha però constatato “numerose infrazioni” in merito alle prescrizioni di cui sopra. Inoltre, non è stato raggiunto l’accordo con le parti sociali sui vigilanti privati che dovranno affiancare la vigilanza ministeriale all’interno Bosco. “La vigilanza privata”, fa sapere la direzione del museo, “è stata presente nel Real Bosco dal 2017 fino alla chiusura dovuta al Covid-19, con personale dotato di biciclette e auto elettriche e ha effettuato servizio di vigilanza ‘dinamica’ riuscendo così ad assicurare un maggior rispetto del regolamento e una migliore fruizione del Bosco. Attività di sicurezza largamente apprezzata dal pubblico“.
Insomma, come si dice nel gergo della corsa, si è trattato di una falsa partenza per il grande museo napoletano: si aspetta dunque la data del 2 giugno, ovvero il giorno in cui è stata stabilita la riapertura del museo.
Napoli, dura solo 5 giorni l'apertura del Bosco di Capodimonte. Chiuso per le troppe infrazioni |