Chiude definitivamente i battenti il San Francisco Art Institute (SFAI), la scuola privata di arte famosa in quanto è sede di uno dei più famosi murales dell’artista messicano Diego Rivera, The Making of a Fresco Showing the Building of a City, eseguito in appena un mese nel maggio del 1931 su commissione del presidente dell’istituto dell’epoca, William Gerstle. La scuola chiude per problemi finanziari dopo ben 151 anni di attività ininterrotta: era stata infatti fondata nel 1871 da un gruppo di artisti, scrittori e personalità locali per educare i giovani all’arte e per promuovere gli artisti locali, oltre che per dar vita a un museo in grado di preservare le testimonianze artistiche locali.
“Dopo molti anni di misure di austerità, campagne di raccolta fondi impegnative e vari negoziati di fusione e acquisizione da parte di un consiglio e amministrazione impegnati”, ha dichiarato l’istituto in una nota, “il San Francisco Art Institute non è più finanziariamente sostenibile e ha cessato i suoi corsi di laurea a partire dal 15 luglio 2022. SFAI rimarrà un organizzazione senza scopo di lucro per proteggerne il nome, gli archivi e l’eredità”.
Per onorare la sua storia, adesso l’istituto sta creando una fondazione senza scopo di lucro per proteggere il suo nome, la sua storia e gli archivi, dove è conservata una grande abbondanza di materiale di base sull’arte, sulla cultura e sull’educazione artistica americana dal XIX al XXI secolo, specialmente su alcuni movimenti come l’espressionismo astratto, la Bay Area Figuration, il Color Field, il California Funk e la Mission School. “La reputazione di San Francisco per la libertà di espressione, le confluenze culturali e l’essere un focolaio d’arte”, chiosa l’istituto nella nota, è inseparabile dall’esistenza anticonformista del San Francisco Art Institute“. Così conclude l’istituto: ”Sebbene il l San Francisco Art Institute non continuerà nella sua forma attuale, il suo spirito, incarnato nella sua comunità globale di ex alunni e nella nuova Fondazione per i suoi archivi, è ininterrotto e immortale".
“Dopo anni di pianificazione e incommensurabile sacrificio da parte dei nostri studenti, docenti e personale”, afferma il presidente del cda, Lonnie Graham, “è profondamente deplorevole che ora ci troviamo di fronte a questo risultato attuale. L’obiettivo del Consiglio era quello di preservare l’eredità di una delle ultime istituzioni di sole belle arti rimaste, promuovendo al contempo il corso di pratiche educative innovative che si verifica attraverso la reciprocità tra studenti e docenti”. L’intero Consiglio e l’amministrazione “incoraggiano i membri della comunità a rimanere in contatto attraverso SF Artists Alumni, una comunità artistica globale indipendente, ed è eternamente grato ai nostri studenti, ai docenti, al personale e agli ex alunni laboriosi, dedicati ed eccezionalmente talentuosi”.
La domanda che adesso tutti si fanno è: cosa ne sarà del murale di Diego Rivera? In effetti, il destino dell’opera è incerto. Nel 2021, l’istituto aveva anche provato a venderlo per mettere a posto le sue casse, ma l’operazione non andò in porto per le proteste, a seguito delle quali il murale fu dichiarato historic landmark, “monumento storico”, dunque un bene protetto. L’opera decora una delle pareti del campus di Chestnut Street: l’edificio è formalmente di proprietà dell’Università della California, ma l’opera è invece proprietà del San Francisco Art Institute, che paga un canone di locazione all’ateneo. Dunque, in caso di inadempienze contrattuali, l’istituto potrebbe perdere la proprietà del murale. Al momento, il San Francisco Art Institute ha fatto solo sapere che sta lavorando con le comunità dei donatori locali e internazionali per proteggere l’opera.
Nell’immagine, dettaglio del murale di Diego Rivera.
Chiude il San Francisco Art Institute, sede di uno dei più famosi murales di Rivera |