Era rimasto con un solo dipendente: così, il Castello di Moncalieri (provincia di Torino), uno dei luoghi più belli del Piemonte, incluso dal 1997 nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO assieme alle altre residenze sabaude, è stato costretto negli scorsi giorni a chiudere i battenti al pubblico. La decisione della chiusura è arrivata dal Ministero dei Beni Culturali: e pensare che il Castello aveva riaperto solo da poco più di un anno, il 9 novembre 2017. Erano serviti ben nove anni per permettere la riapertura, dopo il devastante incendio occorso nel 2008, che ne aveva distrutta un’ala. Malgrado i suoi 20mila ingressi totalizzati in un anno (e su un totale di soli dodici giorni al mese disponibili per la visita), il MiBAC non è riuscito a garantire personale sufficiente per consentire un’apertura regolare. Non ci sono, cioè, abbastanza addetti per i servizi essenziali al corretto funzionamento della struttura.
Al momento, le scolaresche che avevano già prenotato una visita al castello sono garantite dai carabinieri, che si fanno carico di accompagnare gli studenti in gruppo nelle sontuose sale della residenza. Per tutti gli altri, le porte rimangono chiuse. La notizia ha registrato lo sdegno del sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, che ha definito “una vergogna che ha precise responsabilità” la chiusura del Castello. “Non si può accettare”, ha scritto il primo cittadino sulla sua pagina Facebook, “che un bene Patrimonio dell’Umanità, restaurato da un anno, venga chiuso perché manca un custode. Ma in che Paese viviamo? Un tesoro Unesco per la cui ristrutturazione sono stati spesi oltre 4 milioni di euro. Un tesoro che con il solo weekend per le visite ha fatto registrare più di 20mila presenze in un anno. Un tesoro sul quale noi abbiamo investito 70mila euro e stiamo investendo molto di più per valorizzare il Parco e restituirlo ai cittadini. Un tesoro che è patrimonio non solo dei moncalieresi, ma dell’Italia”.
Ma non è tutto, aggiunge il sindaco. “A fine 2018”, spiega, “ho scritto una lettera al Ministero dei Beni Culturali, non ricevendo alcuna risposta. In questa lettera offrivo l’assoluta disponibilità del Comune di Moncalieri a firmare immediatamente un accordo con il Ministero che consentisse di aprire il Castello, offrendo capacità progettuali e finanche risorse umane ed economiche. Per supplire alle carenze di altri. Non abbiamo ricevuto risposta. Però andiamo avanti lo stesso”. Il sindaco ringrazia inoltre i carabinieri per la disponibilità ad accogliere gli studenti e fa sapere che in giunta verrà approvato “un progetto di valorizzazione presentato dall’Associazione Amici del Real Castello che mettiamo a disposizione per fare in modo che il nostro Castello riapra al più presto”.
Intanto, in consiglio regionale, il consigliere Andrea Appiano (del Pd, come il sindaco di Moncalieri) ha presentato un’interrogazione a risposta immediata, per chiedere all’assessore alla cultura della regione Piemonte quali azioni possa intraprendere la regione a sostegno dell’amministrazione comunale di Moncalieri per la riapertura del Castello. Si è fatta sentire anche la voce del MiBAC, per tramite di Ilaria Ivaldi, direttore del Polo Museale del Piemonte (da cui dipende il Castello di Moncalieri), che ha dichiarato all’agenzia AgCult che il Polo “si è da tempo attivato per avere dal Ministero il personale necessario per gestire le aperture in proprio, e la Direzione Generale Musei del MiBAC sta seguendo la questione e valutando la possibilità di assegnare a detto luogo della cultura, personale ALES che consenta di sopperire, almeno in parte, a tale carenza; a breve si dovrebbero avere notizie al riguardo”. Ivaldi ha assicurato che l’attenzione è massima e che si sta lavorando affinché il Castello riapra al più presto. Tuttavia ha anche sottolineato che la situazione non è facile.
Finora il Castello era rimasto aperto grazie a un accordo di valorizzazione tra Polo Museale, Consorzio Residenze Reali Sabaude, Comune di Moncalieri e Associazione Amici del Real Castello e Parco di Moncalieri. La scadenza dell’accordo ha prodotto la situazione attuale. La soluzione potrebbe dunque passare anche attraverso un nuovo accordo che permetta di portare personale tra le sale del Castello di Moncalieri. Nel frattempo, il monumento rimane però inaccessibile al pubblico.
Nella foto, l’appartamento del Re del Castello di Moncalieri (credit Polo Museale del Piemonte)
Vergognoso in Piemonte: chiude il Castello di Moncalieri, patrimonio UNESCO, perché rimasto con un solo dipendente |