Caso Modigliani: per Chiappini e Zuffi, opere certe e polemiche strumentali


Rudy Chiappini e Stefano Zuffi ribadiscono la posizione di curatori e Palazzo Ducale sul caso Modigliani: per loro, le opere sono certe, e le polemiche strumentali.  

Conferenza stampa a Palazzo Ducale, Genova, per confermare la posizione della Fondazione Palazzo Ducale e dei curatori della mostra Modigliani, Rudy Chiappini e Stefano Zuffi, attorno al caso sollevato dal collezionista e studioso indipendente Carlo Pepi, secondo il quale all’esposizione genovese sarebbero presenti diversi falsi (e al quale ha dato ragione Marc Restellini, che ha curato mostre e pubblicazioni su Modigliani).

Nel corso della conferenza, Chiappini ha dichiarato: “Abbiamo deciso, con un atto di grande responsabilità, di non cedere alla lusinga di presentare nuove opere, ma di puntare su opere già ampiamente conosciute per la loro presenza in cataloghi ragionati, per la loro presenza in grandi mostre, per la loro presenza su libri dedicati a Modigliani e anche per la storia del quadro, oppure per le expertise che li accompagnavano”. Il curatore ha inoltre affermato di ritenere strumentali le polemiche nate attorno alla paternità dei dipinti in mostra: nel 2020 ricorrerà il centenario della scomparsa di Modigliani e, dichiara Chiappini, “immaginiamo che si stiano per organizzare delle grandi mostre, e riuscire ad accaparrarsi queste mostre o a farsi identificare come il maggior esperto su Modigliani fa gola a molte persone, e soprattutto fa gola a due storici dell’arte, a due personaggi che da decenni portano avanti una polemica. Possiamo dunque ipotizzare che ci sia una guerra più o meno sotterranea tra chi vuole farsi identificare come l’esperto di Modigliani, andando a colmare un vuoto che attualmente esiste”. Parole dure anche contro Marc Restellini, soprattutto da parte di Massimo Vitta Zellman, presidente di Mondomostre Skira, il soggetto che ha organizzato la mostra: “Marc Restellini sostiene questa tesi ed è stato presentato come il prestigioso presidente della Pinacothèque de Paris”, ma la Pinacothèque de Paris è “uno spazio vuoto nel quale Marc Restellini ha messo in scena una serie di mostre, tre anni fa è fallito, come potete verificare facilmente, ed è inseguito dalla comunità europea per i debiti che ha lasciato in giro. Nello scatenare l’inferno, come si suol dire, occorre stare attenti a come adoperiamo le parole”.

La soluzione, per Chiappini, non potrò che giungere dalla discussione: “in mancanza di un esperto di Modigliani universalmente riconosciuto - per esempio le case d’asta non si fidano più di singole perizie - quello che è importante per noi è il parere della comunità scientifica internazionale”. Nessuna delle opere presenti a Genova, secondo Chiappini, sarebbe mai stata messa in discussione da parte della comunità scientifica internazionale. Nel frattempo, continuano le indagini.

Immagine: una delle opere contestate: Ritratto di Maria (1919; olio su cartone, 66 x 54 cm; Collezione privata)

Caso Modigliani: per Chiappini e Zuffi, opere certe e polemiche strumentali
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