È feroce polemica a Roma per l’intervento che ha apparentemente alterato alcune porzioni del tratto del Lungotevere tra Ponte Risorgimento e Ponte Marconi: a sollevare la polemica è stato, ieri, il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha postato sui social le foto di un tratto nei pressi di Castel Sant’Angelo. Le operazioni, iniziate il 26 aprile, hanno l’obiettivo di riqualificare la pista ciclabile che scorre lungo strada che costeggia il Tevere, ma i romani si sono trovati una colata di asfalto che ha suscitato sdegno e indignazione (bipartisan, perché a Calenda subito dopo si sono uniti anche Matteo Salvini, leader della Lega, e Federico Mollicone di Fratelli d’Italia.
“Roma”, ha scritto in una nota Davide Bordoni, consigliere capitolino della Lega, “ha bisogno di un vero piano di manutenzione stradale. Il Comune, invece, a seguito delle immagini scandalo della colata di catrame, accampa giustificazioni di vario genere che si riassumono nella frase ‘lavori in corso’; curioso che si proceda sempre con interventi spot e a sfondo ideologico: l’intervento sulle banchine è un mix di incompetenza a vari livelli che oltre a rappresentare un danno estetico mette anche a rischio la sicurezza: il bitume steso in quel modo produce grandi quantità di brecciolino e materiale a terra scivoloso e pericoloso per chi passa di lì. Invece di scusarsi ci si assuma la responsabilità dell’opera e si ottenga un parere nero su bianco della Soprintendenza sull’opportunità di questo progetto di cui dubito essere stata messa al corrente”.
In giornata è arrivato anche un duro intervento della sezione romana di Italia Nostra: “Non c’è nessuna giustificazione né ci può essere alcuna assoluzione per la brutalità dell’intervento, dell’Assessorato alle Infrastrutture di Roma Capitale, per aver devastato le banchine del Lungotevere”, esordisce il sodalizio, secondo il quale occorrerebbe tornare a com’era la pista ciclabile prima del 2005, ovvero quando era dipinta sui sampietrini (in seguito la parte adibita a pista ciclabile venne asfaltata). “I ciclisti passavano sulle banchine semplicemente su un tracciato dipinto a terra che definiva il percorso ciclabile rispetto a quello pedonale. Così deve restare. La banchina è pavimentata con sampietrini e definita con riquadri di marmo così come voluto da Giuseppe Garibaldi quando ha fatto progettare i Muraglioni e banchine del Tevere. L’intervento di riqualificazione delle banchine, nel rispetto dei materiali costitutivi, sarebbe dovuto partire da lì, un grande progetto di messa in sicurezza delle banchine del Tevere, quindi, e non l’irricevibile colata d’asfalto. Il Decreto Ministeriale del 30 novembre 1999, n. 557 non prevede in nessun punto la colata disomogenea e impattante di asfalto nero spalmato, attualmente, sulle banchine”. Italia Nostra ha poi aggiunto che “i cittadini che passeggiano lungo le banchine del Tevere sono di gran lunga superiori a quelli che le frequentano in bicicletta che in questo momento, però, sono il focus di Roma Capitale con il progetto GRAB. Roma Capitale deve escludere la brutalizzazione delle aree più preziose, delicate e vincolate della città da un progetto di ciclabili che deve essere radicalmente rivisto. Piste ciclabili sì ma non in rotta di collisione con i Beni culturali”.
Nel tardo pomeriggio è arrivata la presa di posizione dell’assessore alle infrastrutture di Roma Capitale, Linda Meleo, che ha parlato di “fake newss”: “Nessuna colata di asfalto ha ricoperto i sampietrini sulla ciclabile sul lungotevere di Roma. Carlo Calenda e Andrea Romano [ndr: in realtà il parlamentare del Pd non è intervenuto nella polemica, si tratta di un omonimo] prima di inventare notizie false dovrebbero informarsi meglio. Roma Capitale sta rifacendo il manto d’asfalto, realizzato oltre 15 anni fa: si tratta di un’operazione di manutenzione ordinaria alla quale nessuno aveva pensato prima. La fake news di Calenda è stata sbugiardata dai tanti cittadini che frequentano la città. Spiace che anche Italia Nostra sia involontariamente caduta in questo errore rilanciando malamente una notizia falsa. Ne approfitto per ricordare che i lavori vanno avanti e che a breve verrà rifatta anche la segnaletica. Ecco una bella foto di Roma che copre tutte le bugie di queste ore”.
Nelle foto: il nuovo asfalto sul Lungotevere.
Roma, catrame sul Lungotevere. Italia Nostra: “intervento brutale”. L'assessore: “fake news” |