Un estintore installato in una cassetta appositamente attaccata all’esterno dell’abside di una chiesa quattrocentesca. È quanto accade nel pavese, a Castel Lambro, frazione di 230 abitanti del Comune di Marzano, esattamente a metà strada tra Pavia e Lodi. Castel Lambro è un piccolo borgo rurale con antiche case che si stringono attorno alla sua parrocchiale, la chiesa di Santo Stefano Protomartire, già dedicata a San Biagio. Edificata sulla fine del Trecento come mausoleo privato della nobile famiglia Sacchella, col tempo divenne la parrocchiale del borgo, e ha assunto la sua fisionomia attuale tra Quattro e Cinquecento (sebbene la chiesa sia stata ampiamente rimaneggiata nel Seicento con l’apertura di cappelle, la sopraelevazione del campanile medievale e altri interventi), epoca alla quale risalgono anche le numerose opere che decorano il suo interno, in particolare i cicli affrescati, uno del 1407, in stato piuttosto lacunoso, con immagini di santi, un altro della prima metà del Quattrocento, con la Crocifissione attribuita a Leonardo Vidolenghi e figure di santi assegnate invece alla sua scuola, uno della metà del Quattrocento, con figure di angeli e apostoli sulla volta del presbiterio, della scuola del Bergognone, e un quarto eseguito tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI secolo.
L’ultimo intervento di restauro finanziato per intero dal Ministero dei Beni Culturali ha interessato gran parte degli affreschi interni e il consolidamento delle facciate esterne, compresi gli intonaci storici. Nella giornata di ieri, sull’abside è comparso proprio l’estintore: “non in un angolo discreto, presso il locale caldaia, ma direttamente una mano insipiente ha bucato l’abside del fonte battesimale con il trapano ed è stata installata in bella vista una cassetta con estintore coronata da un cartello appiccicato con il silicone sull’intonaco”, ci dice Mauro Manfrinato, presidente dell’associazione Castel Lambro nel Cuore. “Sentito il parroco, intimando che il lavoro depaupera oltremodo l’edificio considerato monumento nazionale, ho espressamente fatto presente che tale opera totalmente inopportuna e svilente sia collocata in luogo consono. Lo sconcerto da parte mia però rimane, nonostante la rassicurazione al fatto che venga spostata la cassetta, mi chiedo come si possa essere insensibili totalmente a riguardo di un patrimonio inestimabile. Il deturpamento di quella cassetta è l’equivalente di un atto vandalico come una scritta spray. Mancanza di cultura e cecità del bello? Non riesco più a capire”. Manfrinato ha inoltre fatto sapere di aver contattato gli enti preposti alla tutela, che però non sapevano alcunché riguardo l’intervento.
La parrocchiale di Castel Lambro risulta vincolata (sebbene nel database “Vincoli in Rete” figuri come “S. Michele Arcangelo”), ragion per cui ogni intervento, anche minimo, deve essere autorizzato dalla Soprintendenza. Naturalmente l’intervento è reversibile: però, effettivamente, quella macchia rossa sull’esterno di una chiesa antica così ben conservata è un affronto al grado zero del senso estetico. Difficile spronare al bello di fronte a un intervento così approssimativo e irrispettoso delle antiche mura: si spera duri il meno possibile.