L’Accademia di Belle Arti di Carrara si sta dedicando da circa due anni a un ambizioso progetto: restaurare la monumentale scultura in gesso che raffigura Napoleone I nelle sembianze di Marte pacificatore realizzata da Antonio Canova (Possagno, 1757 - Roma, 1822).
È una delle opere più importanti della collezione e di certo è la più imponente: tratta dal calco insieme ad altri quattro esemplari oggi conservati a Possagno, Roma, Milano e Napoli, la scultura venne donata da Canova all’Accademia nel 1810, insieme al ritratto di Madame Mère, a pegno dell’ipoteca che gravava su alcuni marmi acquistati dallo scultore.
Come le altre opere della raccolta, anche la monumentale effigie dell’imperatore ha subìto le controverse vicende del secondo dopoguerra: negli anni Sessanta le sculture furono ricoverate in un deposito malsano che ha provocato danni devastanti alla superficie, ai volumi e alla struttura di queste; purtroppo alcune andarono completamente perdute. Anche il Napoleone I nelle sembianze di Marte pacificatore venne fortemente danneggiato: andarono distrutte le dita della mano destra che reggevano il globo, la soprastante statuetta della Vittoria alata, la spada, la lancia e parte del polpaccio sinistro, nonché compromessa tutta la sua struttura.
Negli anni Ottanta la Soprintendenza di Pisa e l’Accademia decisero compiere un notevole recupero dell’importante collezione per evitarne la totale perdita. Molte opere vennero quindi recuperate e ben ricomposte, ma il Napoleone canoviano non ebbe la stessa sorte. Sebbene sia stato svolto per restituire integrità alla scultura, il restauro venne condotto con criteri errati che ne compromisero profondamente l’assetto e la stabilità strutturale.
Come gli altri quattro esemplari, la scultura fu realizzata dai formatori di Canova in più parti smontabili, seguendo un sistema di assemblaggio ben studiato dall’artista; giunse quindi a Carrara e rimase così fino al suo primo restauro, quando vennero cementate tra loro le gambe poggianti sul piedistallo e la parte soprastante del tronco addominale e venne inserita inoltre un’invasiva struttura in ferro per cercare di correggere al difetto del montaggio. Si pensò dunque a un secondo restauro volto a restituire le caratteristiche originarie del modello, ma l’intervento si presentava estremamente complicato, in quanto per procedere era necessario riportare l’opera allo stato precendente il restauro, non senza alcuna difficoltà e rischio.
Il Napoleone di Canova, laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Carrara |
Ora l’Accademia di Belle Arti di Carrara con il suo Presidente Antonio Passa e il Direttore Luciano Massari intende intraprendere questa difficile sfida che richiederà un lungo tempo. In questi giorni ha preso il via la progettazione definitiva e la statua è stata collocata in un’area attrezzata del laboratorio di restauro. Si occuperanno del progetto restauratori interni all’Accademia, la professoressa Luana Brocani e il professor Carlo Sassetti, i quali compieranno un’attenta analisi e uno studio approfondito delle condizioni di degrado della scultura per poter definire il metodo d’intervento e procedere successivamente allo smontaggio delle ricostruzioni e del sostegno metallico, alla ricomposizione e alla reintegrazione delle parti mancanti. Obiettivo sarà pertanto restituire la statua, unica tra le cinque copie in gesso esistenti, alla sua originale struttura smontabile in nove parti.
Alla Soprintendenza ABAP di Lucca e Massa Carrara, con la quale l’Accademia collabora per la tutela del suo patrimonio, spetterà il giudizio e l’approvazione del progetto. Oltre ai docenti di Restauro, saranno coinvolti nell’intera operazione di restauro altri insegnanti, nonché professionalità esterne all’istituzione accademica per ciò che riguarda i contributi tecnici e scientifici necessari all’ampliamento delle conoscenze e alla corretta esecuzione di operazioni legate all’aspetto strutturale.
Verranno utilizzate nuove tecnologie, quali la scansione tridimensionale tratta da una delle copie già restaurate per una comparazione dei dati con l’attuale e la prototipazione 3D di un modello di studio e di confronto, necessaria per ristabilire con esattezza l’aspetto originale e ricostruirne le parti mancanti. Tutte queste operazioni saranno svolte dall’Accademia con i propri mezzi e i propri docenti interni.
Il Napoleone di Canova, laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Carrara |
Il Napoleone di Canova, laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Carrara |
Il Napoleone di Canova, laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Carrara |
Nonostante le difficoltà del periodo, è stata avviata un’intensa campagna di sensibilizzazione rivolta alle istituzioni del territorio, che ha condotto a ottenere il contributo finanziario da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, dal Comune di Massa, dal sindaco del Comune di Carrara (personalmente), dal Rotary Club Carrara e Massa, dal Lions Club Massa Carrara Apuania, e la promessa di un contributo finanziario dal Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana.
L’interesse, la promozione dell’evento e un rilevante impegno economico giungono dal partner principale del progetto, l’associazione francese Le Souvenir Napoleonien Fondation Napoléon, e da Soci vari del S.N.: il programma rientrerà nelle celebrazioni, a partire dal 5 maggio 2021, del duecentesimo anniversario della scomparsa dell’imperatore.
Al progetto parteciperà anche Finestre sull’Arte: con il suo editore Danae Project, lancerà una campagna di crowdfunding rivolta ai propri lettori. I lettori di Finestre sull’Arte potranno sostenere il restauro attraverso donazioni (è attivo il conto corrente, intestato all’Accademia di Belle Arti. A breve maggiori info).
A causa delle restrizioni per la pandemia, l’Accademia di Belle Arti di Carrara è stata costretta a rimandare gli eventi previsti per la celebrazione dei 250 anni dalla sua fondazione, come la mostra dedicata a Giovanni Antonio Cybei, scultore di primo piano del panorama artistico della seconda metà del Settecento e primo direttore dell’Accademia. Tuttavia, l’organizzazione del programma è proseguita e si aggiunge a quest’ultimo anche l’importante intervento di restauro che riporterà nel palazzo del Principe, accanto alle altre opere canoviane già restaurate, il modello di Napoleone nella sua ritrovata integrità. Una serie di manifestazioni in programma nel 2022 celebreranno il ritorno dell’opera, in concomitanza con i duecento anni dalla scomparsa di Antonio Canova.
L’Accademia non ha mai smesso di dedicare parte della sua attività scientifica e formativa al recupero e allo studio delle sculture della Gipsoteca. Obiettivo è giungere alla musealizzazione della Gipsoteca; il Comune di Carrara ha messo a disposizione Palazzo Rosso per accogliere questa straordinaria collezione.
Il Napoleone di Canova, laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Carrara |
“È un momento importantissimo per l’Accademia perché è un grande restauro, anche complesso” ha sottolineato il direttore dell’Accademia Luciano Massari. “Abbiamo compiuto la scansione del Napoleone della Pinacoteca di Brera ed è nostra intenzione (abbiamo già intrapreso un dialogo con Possagno) attuare nuove scansioni e nuove indagini sul primo modello della scultura, proprio per ricostruire le parti mancanti di questo esemplare dell’Accademia. Questo restauro è fonte anche di orgoglio perché lo facciamo internamente. Una volta terminato il restauro, se la Soprintendenza lo permetterà, vorremmo fare girare l’opera in tutta sicurezza; se questa scultura di Canova girasse il mondo, sarebbe prestigio per noi, per la città, per l’Accademia che si fonda sulla tradizione ma anche sulle nuove tecnologie”.
Per quanto riguarda il finanziamento, Alessandro Guadagni dell’Associazione Le Souvenir napoléonien ha dichiarato: “Avevamo un budget iniziale di 46mila euro e finora abbiamo raccolto 43.500 euro”.
Sul restauro, il professor Carlo Sassetti ha aggiunto: “Dobbiamo smontare tutto quello che è stato fatto: è sempre stato un progetto difficile sia tecnicamente sia economicamente da portare avanti. Tengo a precisare che abbiamo sempre lavorato e lavoreremo in stretto rapporto con la Soprintendenza, per la tutela del patrimonio. Abbiamo compiuto uno studio preliminare per fare una valutazione dei costi e della realizzazione del restauro e anche per pensare di costruire casse idonee in previsione di un eventuale e augurabile trasferimento per mostre e prestiti. Questo restauro è un obiettivo che da molto tempo ci poniamo, è un impegno importante. Per i ragazzi dell’Accademia sarà un cantiere dimostrativo, non interverranno direttamente”.
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