“Mio malgrado, il “capra capra capra” rivolto alle “vittime” delle mie intemerate verbali, è diventato anche un segno distintivo, una sorta di richiamo nel quale si riconoscono le persone libere, anticonformiste, imprevedibili, direi anche ribelli, capaci di sorprendere” ha commentato Vittorio Sgarbi.
Dopo il Diario della Capra 2020/2021, anche magliette, polo, tazze, sacche, agende, cuscini, occhiali, scarpe e tanti altri oggetti saranno caratterizzati dal "capra capra capra" di Sgarbi. È diventato infatti un marchio.
L’idea è nata da Sabrina Colle e da Nino Ippolito ed è stata realizzata grazie alla collaborazione con Ydeo, azienda specializzata nella progettazione e nella gestione di piattaforme di e-commerce e nella produzione di merchandising.
"Da oggi si può dire che Sgarbi si mette in vendita“ ha aggiunto Sgarbi. ”Durante le restrizioni della pandemia, tutti mi chiedevano e cercavano una mascherina che riportava proprio una capra. Ovviamente, non venderemo mai mascherine, ma i miei collaboratori mi hanno convinto della bontà di questo progetto che comunque serve a creare quel senso di appartenenza tra i miei sostenitori. Che sono in gran parte giovani: la maggioranza degli utenti che mi segue sui social ha un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. Del resto, il “Diario della Capra”, nato dalla felice intuizione del mio ufficio stampa e concretizzato per volontà di mia sorella Elisabetta, è stato un successo editoriale. E la nuova edizione mi dicono che sta andando letteralmente a ruba".
Parte del ricavato sarà destinato al finanziamento di borse di studio rivolte agli studenti delle scuole medie e superiori; prossimamente sarà pubblicato sul sito www.vittoriosgarbi.it un apposito bando.
Si potranno acquistare tutti i prodotti “caprini” sul sito https://vittoriosgarbi.joyd.it
Dalle magliette alle tazze: la capra di Sgarbi diventa un marchio |