L’ultima opera di Banksy, alcuni ratti disegnati in un vagone della metropolitana di Londra per un’insolita campagna pro mascherine durante l’emergenza Covid, è stata cancellata dagli addetti alle pulizie della Transport for London (TfL), l’azienda che gestisce il sistema di trasporto pubblico della capitale inglese.
L’opera s’intitolava If You Don’t Mask, You Don’t Get (“Se non metti la mascherina, non ce la fai”), ed è stata prontamente rimossa dalla TfL, poche ore dopo la sua realizzazione. La BBC riporta che un portavoce della TfL ha detto che le immagini di Banksy “sono state trattate come tutti gli altri graffiti presenti sulla rete. Il lavoro degli addetti alle pulizie è assicurare che la rete sia pulita, soprattutto nella situazione attuale” (il riferimento è ovviamente all’emergenza coronavirus). La compagnia ha però apprezzato “il sentimento d’incoraggiamento della cittadinanza” e si è offerta di concedere a Banksy la possibilità di realizzare una nuova versione dell’opera in una “location idonea”.
“I graffiti”, ha spiegato Tom Edwards, giornalista della BBC specializzato in trasporti, “sono considerati nel mondo dei trasporti come un qualcosa che contribuisce a creare un’atmosfera minacciosa e poco rassicurante. Ma di sicuro c’è anche chi dice che i graffiti devono essere tenuti o protetti in quanto forma d’arte che può anche avere un che di accademico. Banksy, che peraltro in precedenza ha deliberatamente distrutto sue opere d’arte, sapeva esattamente cosa sarebbe accaduto alla sua opera, se eseguita all’interno di una carrozza della metropolitana. E forse questo faceva parte del piano”.
Banksy, addetti alle pulizie cancellano la sua opera nella metropolitana di Londra |