L’Architect of the Capitol (AOC) di Washington, ovvero l’ufficio che si occupa della manutenzione dei beni artistici e architettonici del Campidoglio, ha diffuso un primo report in cui vengono elencati i danni che sono stati arrecati al patrimonio dell’edificio durante l’assalto al Congresso dello scorso 6 gennaio. Fortunatamente le opere più importanti non sembrano aver subito danni, ma comunque i danneggiamenti sul patrimonio minore sono abbastanza estesi. A riportare la notizia è il New York Times.
I danni hanno riguardato soprattutto gli infissi (vetri rotti, porte divelte, finestre in frantumi), ma sono stati trovati, su alcune statue e su alcuni dipinti murali, dei residui lasciati dagli spray al peperoncino, dai lacrimogeni e dagli estintori utilizzati sia dagli assalitori, sia dalle forze dell’ordine impegnate a contenere l’assalto (non sono stati specificati ulteriori dettagli: non si sa quali siano le opere interessate). Le opere su cui questi residui si sono depositati dovranno essere accuratamente pulite e conservate. Un busto ottocentesco in marmo raffigurante il presidente Zachary Taylor è stato imbrattato, ricoperto con una sostanza rossa, di colore simile a quello del sangue (lo riporta il New York Times).
Fuori dall’edificio, sono stati rotti due lampioni ottocenteschi, opera dell’architetto Frederick Law Olmsted (Hartford, 1822 - Belmont, 1903). Inoltre, sempre all’esterno, sono stati rinvenuti graffiti sul lato occidentale del Campidoglio.
“In base alle nostre ricognizioni iniziali”, ha fatto sapere con una nota J. Brett Blanton, l’architetto del Campidoglio, “la maggior parte dei danni all’interno e all’esterno dell’edificio è limitato a vetri rotti, porte rotte e graffiti. Sul lato occidentale, le squadre hanno identificato dei graffiti vicino agli Stand inaugurali e due lampioni di Olmsted rotti. Ci sono poi significativi cumuli di immondizia e detriti. Ci sono statue, pitture murali e panche storiche che hanno sofferto danni causati dagli accumuli delle sostanze rilasciate dagli spray al peperoncino, dai lacrimogeni e dagli estintori, che richiederanno puliture e interventi conservativi”.
“Poiché la missione dell’architetto del Campidoglio ci chiama a servire, preservare e ispirare”, ha detto Blanton, “è stato molto dura vedere quelle scene. Il nostro staff ha mostrato professionalità esemplare in questo momento molto stressante. Molti dei nostri dipendenti hanno lavorato tutta la notte per pulire e cominciare ad aggiustare. Le nostre squadre hanno cominciato attentamente a fare la conta dei danni sull’edificio storico. I dipendenti dell’AOC hanno già prestato il loro servizio durante la pandemia di Covid-19, e adesso dobbiamo continuare la nostra missione nei giorni e nei mesi che ci aspettano, per ripulire tutto e preparare il Campidoglio all’insediamento del nuovo presidente”.
Washington, il Campidoglio fa la prima conta dei danni dopo l'assalto del 6 gennaio |