Manca il personale, e la Biblioteca Statale di Lucca rischia la chiusura permanente


Rischia di chiudere a tempo indeterminato la Biblioteca Statale di Lucca: manca infatti il personale, che da aprile 2021 sarà ridotto a sole 3 unità.

La Biblioteca Statale di Lucca rischia di chiudere a tempo indeterminato, dal 1° aprile 2021, causa mancanza di personale. È quanto denunciano tante associazioni locali e nazionali attive nel campo della tutela. Non si tratta di un problema recente: alla Statale di Lucca, dove si conservano opere di importanza capitale (come il corpus epistolare di Giacomo Puccini, l’edizione lucchese dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert, o ancora il Liber divinorum operum di Ildegarda di Bingen, un codice miniato del XIII secolo), i servizi erano stati tagliati da tempo, almeno da settembre 2019, quando il personale, a causa di pensionamenti e mancati turnover, si era ridotto della metà rispetto alla normale pianta dell’organico (12 unità contro le 20-22 previste). E a marzo 2020 si è arrivati addirittura ad avere solo 9 unità di personale.

Da allora, denuncia la sezione toscana dell’associazione Mi Riconosci, niente è successo per sistemare la situazione o, quanto meno, per alleggerire il peso di un problema sempre meno sostenibile: anzi, le cose vanno peggiorando, perché se il Ministero dei Beni Culturali (da cui la Biblioteca dipende) non fa qualcosa, ad aprile rimarranno in organico solo tre persone, inclusa la direttrice Monica Maria Angeli. E con sole tre persone, la chiusura è inevitabile.

L’episodio, denunciano le associazioni, assume contorni ancora più paradossali dopo le dichiarazioni del sindaco Alessandro Tambellini, che ha ammesso di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito dal Ministero, ma di aver invece appreso la notizia dai quotidiani. Immediata è stata la reazione del gruppo consigliare di SìAmoLucca e della comunità, mentre una petizione è già online sul sito dell’associazione “Amici del Machiavelli” e ha già raccolto oltre 5.000 firme: è rivolta al MiBACT, ai responsabili delle istituzioni locali e ai parlamentari del territorio per chiedere che il ministero intervenga assegnando unità di personale affinché venga scongiurata la chiusura.

“Il caso di Lucca”, spiega Vincenzo Sorrentino, storico dell’arte e portavoce dell’associazione Mi Riconosci, “purtroppo è l’ultimo di un triste elenco di luoghi culturali che, già in drammatico affanno prima della pandemia, dopo il lockdown si sono ritrovati in una situazione analoga per le stesse ragioni. Ma l’annoso problema non riguarda solo biblioteche locali, bensì istituti di rilievo nazionale come la Biblioteca Centrale di Firenze e la Braidense di Milano, oltre che tantissimi archivi e piccoli musei. Il rischio, in questi casi, è che invece di affrontare alla radice il problema endemico del personale si ricorra a palliativi, ancora più dannosi sul lungo termine, come l’esternalizzazione dei servizi o l’impiego improprio di volontari, come nel caso del Museo Guadagnucci di Massa, di cui abbiamo già trattato nei mesi scorsi”.

Le attiviste e gli attivisti chiedono al Governo misure urgenti che sventino la chiusura, la quale arrecherebbe un danno incommensurabile alla città, privandola di un luogo non solo di studio e ricerca, ma anche d’incontro, di cura della memoria e della storia locale, di conservazione del ricco patrimonio di opere che vi si raccolgono. Si chiede altresì al ministero e all’amministrazione locale di evitare soluzioni tappabuchi che facciano uso di lavoro gratuito: la Biblioteca Statale, l’utenza e Lucca meritano infatti attenzione e rispetto.

Il sindaco Tambellini, da parte sua, ha assicurato che s’impegnerà per fare in modo che il MiBACT garantisca una soluzione. “Leggo con preoccupazione”, ha dichiarato, “che questo nostro istituto primario di cultura, custodia, conservazione e divulgazione di opere librarie e documenti straordinari dall’1 aprile chiuderà per mancanza del personale. Assieme all’assessore alla cultura Stefano Ragghianti all’assessora alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina, agli altri amministratori e parlamentari lucchesi mi rivolgerò al Mibact perché la chiusura venga evitata: le biblioteche sono il presidio culturale più importante, lasciarle chiuse significa smobilitare una parte fondante della nostra repubblica sul territorio”.

Nella foto: la Biblioteca Statale di Lucca

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