Alberto Angela non c'entrava niente. Ecco perché Beyoncé non ha potuto girare il suo video al Colosseo


Alberto Angela c’entrava poco con le mancate riprese del video di Beyoncé al Colosseo. Il Parco Archeologico del Colosseo spiega tutto.

Come vi avevamo raccontato in questa notizia, Beyoncé voleva girare un nuovo videoclip presso il Colosseo di Roma in seguito al successo che il video di “Apeshit”, ambientato interamente tra i saloni del museo del Louvre, ha riscosso su Youtube (al momento avrebbe superato i 107 milioni di visualizzazioni), ma la richiesta le è stata negata. Sembrava che il motivo fosse da ricercarsi sulle date richieste dalla cantante (il 7 e l’8 luglio) che andavano a scontrarsi con quelle per le riprese di un nuovo documentario di Alberto Angela, oltre al fatto che la richiesta era pervenuta con poco anticipo (il 2 luglio), ma sembra che si tratti soprattutto di... un problema di soldi.

Come si legge in un comunicato del Parco Archeologico del Colosseo: “Si precisa che è pervenuta a questo ufficio il 26 giugno scorso da parte di una agenzia privata di tour operator la richiesta di apertura notturna del Colosseo per girare un video musicale nei giorni 7, 9, 10 luglio per conto di una società discografica di livello mondiale di cui non veniva precisato il nome. Nelle date indicate nella richiesta da parte dell’agenzia il monumento risultava utilizzato per riprese televisive da tempo programmate, oltre che interessato dalle attività di valorizzazione serali organizzate da questo Parco (Sangue e Arena; Luna al Colosseo). Alla agenzia, che solo successivamente, il 2 luglio, segnalava di aver agito per conto della casa discografica di Beyoncé, è stato comunicato che, in considerazione della complessità del monumento e della visibilità internazionale, l’iter doveva prevedere la presentazione con congruo anticipo di un progetto dettagliato in linea con le politiche culturali del Parco”.

Per la realizzazione di tali riprese,“ continua la nota, ”la prassi, oltre al canone concessorio (250.000 euro per il Colosseo), prevede necessariamente l’individuazione di una causa benefica a cui devolvere ulteriori fondi specifici, con modalità da concordare".
In conclusione: i tempi improponibili e i costi salatissimi imposti dalla burocrazia italiana forse hanno convinto la cantante di “If I were a boy” a lasciare perdere. Un’occasione mancata per l’Italia?

Nell foto: Beyoncé

Alberto Angela non c'entrava niente. Ecco perché Beyoncé non ha potuto girare il suo video al Colosseo
Alberto Angela non c'entrava niente. Ecco perché Beyoncé non ha potuto girare il suo video al Colosseo


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