Dopo 140 anni dall’inizio della sua costruzione, l’iconica e inconfondibile basilica della Sagrada Familia di Barcellona ha visto ultimate le quattro torri degli evangelisti con l’installazione alla cima di quelle dedicate a Matteo e Giovanni di un busto di un angelo e un’aquila, simboli dei due evangelisti, e illuminate per la prima volta insieme con una cerimonia solenne. L’arcivescovo Juan José Omella ha infatti benedetto il complesso architettonico ideato, come noto, da Antoni Gaudí, a conclusione di questo importantissimo momento della sua costruzione. La celebrazione presieduta dal nunzio apostolico di Spagna e Andorra, monsignor Bernardito Auza, ha visto la partecipazione di circa 2.000 fedeli. Ora le torri completate sono 13 su un totale di 18. “In tutta l’opera della Sagrada Família è evidente una relazione tra forma architettonica e simbolismo”, spiega la nota dell’Arcidiocesi catalana, tale per cui, “le quattro torri inaugurate quest’anno mostrano al mondo l’importanza dei vangeli”. Si tratta di una vera e propria “catechesi che punta ai quattro punti cardinali: san Luca orientato a nord, san Matteo a sud, san Marco a ovest e san Giovanni a est”. L’architetto Gaudì ha connotato ciascuna torre con i quattro simboli che la tradizione cristiana ha attribuito agli evangelisti: Giovanni con l’aquila; Luca con il bue; Marco con il leone e Matteo con l’angelo.
Il vedere adesso le quattro torri compiute fino in fondo (terminate di costruire a settembre) adesso fanno parte integrante dello skyline di Barcellona senza le gru fino ad ora presenti per la loro costruzione. Luci durante la notte illuminano i quattro vertici, che arrivano all’altezza di 135 metri, e rendono una spettacolare atmosfera per chi guarda anche da molto lontano. Il lavoro per completare l’eclettica e mastodontica, unica al mondo, opera figlia del genio di Antoni Gaudî, continua ma senza dubbio questo rappresenta un simbolico traguardo che meritava di essere celebrato.
Le altre due torri per gli evangelisti Luca e Marco, già ultimate lo scorso anno, hanno alla loro cima un bue e un leone. Tutte figure opera dello scultore Xavier Medina-Campeny. Una volta ultimato l’intero complesso architettonico, il cui fine lavori è previsto per il 2026 (a 100 anni dalla morte dell’artista che l’ha concepita: i lavori iniziarono lentamente e quando Gaudì morì nel 1926, si stima che fossero completati solo al 10/15% del totale), queste torri saranno le terze più alte della chiesa.
La torre dedicata a Gesù Cristo sarà sormontata da una croce gigante ed avrà un’altezza di 170 metri rendendo l’edificio il luogo di culto più alto al mondo: anche il completamento di questa torre è previsto per il 2026. La Guglia di Cristo sarà al centro circondata dalle 4 degli Evangelisti simboleggiando che i quattro hanno annunciato il messaggio cristiano in ogni parte del mondo.
Di torri, le guglie, in tutto Gaudî ne ha pensate 18 dove oltre agli Evangelisti e Cristo il riferimento fosse ai 12 apostoli e alla Madonna. Per la sua particolarità sia all’interno che all’esterno, passando dallo stile neogotico al liberty con ampie libertà prese in anticipo rispetto ai suoi tempi, è visitata dal oltre 4 milioni di turisti l’anno ed è patrimonio Unesco dal 1984.
L'autore di questo articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.