Sono stati avviati i lavori di monitoraggio e manutenzione del ciclo di affreschi nell’abside della chiesa di Santa Maria foris portas nel Parco Archeologico di Castelseprio, vicino a Varese. Gli interventi saranno eseguiti dal restauratore Luigi Parma (Milano) e dureranno fino alla prossima primavera, senza tuttavia chiudere il sito al pubblico, il quale avrà la possibilità di assistere ai lavori – programmati in maniera da recare il minor disturbo possibile – durante gli orari di apertura della chiesa. I lavori sono sostenuti da Intesa Sanpaolo nell’ambito di Restituzioni, il programma biennale di restauri di opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale italiano.
L’intervento permetterà una mappatura completa dello stato di conservazione degli affreschi, una spolveratura e una pulitura a secco, agendo con iniezioni di malta idraulica naturale laddove si rilevassero distacchi dell’intonaco.
Il ciclo di affreschi è di rilevante importanza per lo studio dell’arte pittorica medievale lombarda. Sono rappresentate scene dell’infanzia di Cristo con episodi tratti dai Vangeli apocrifi anche piuttosto rari. Il racconto si dipana su due registri sovrapposti, conservati solo in parte. La narrazione inizia, in alto a sinistra, con l’Annunciazione e prosegue con la Visitazione e con la Prova delle Acque Amare, quando secondo le fonti Maria sorseggiò una bevanda misteriosa per attestare pubblicamente la sua verginità. L’autore, forse originario di Costantinopoli dato che i nomi dei personaggi sono riportati in caratteri greci, rimane ancora oggi ignoto e il suo modo di dipingere, caratterizzato da forti legami con la pittura classica, è originale e con pochissimi paragoni. Data questa assenza di riferimenti, non c’è attualmente accordo tra gli studiosi sulla data di esecuzione degli affreschi. Tre sono le principali ipotesi: l’età tardo antica (VI secolo), quando a seguito della guerra greco-gotica la penisola fu conquistata dai bizantini; l’età Longobarda (VII secolo) quando, per contrastare l’eresia ariana che negava la natura divina di Cristo, si ribadirono le miracolose storie legate al suo concepimento; e il IX secolo, nel contesto della contrapposizione tra Chiesa orientale e papato sul culto rivolto alle immagini sacre.
L’ultimo grande intervento di restauro sul ciclo di affreschi, scoperto nel 1944 dallo storico e archeologo lombardo Gian Piero Bognetti, risale ai primi anni Novanta e fu compiuto dalla restauratrice lombarda Pinin Brambilla.
“L’intervento si iscrive nell’ampio programma di attività di tutela, studio e ricerca intrapreso dal Parco di Castelseprio per conto della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia”, ha dichiarato il Direttore del Parco Archeologico Stefano Aiello. “Ci tengo a ringraziare la generosità di Intesa Sanpaolo per il sostegno dato all’intervento e il suo inserimento nel progetto Restituzioni. Ringrazio inoltre la nostra precedente direttrice Emanuela Daffra e il nostro attuale direttore Rosario Maria Anzalone per l’impegno profuso nell’avviare questo progetto. Ringrazio infine anche la direttrice dei lavori Flora Berizzi che seguirà da vicino l’intevento”.