Ad Aversa, città campana tra Caserta e Napoli, è a rischio il patrimonio dell’antica chiesa della Maddalena. A denunciarlo è l’Associazione “In Octabo”, che si occupa di promozione turistica e culturale nell’area. La chiesa, fondata assieme al convento nel XIII secolo, conserva alcune opere di grandissimo pregio tra cui l’altare maggiore decorato con un importante apparato scultoreo in marmo, che vede al centro la Madonna col Bambino e ai lati, ospitate entro due nicche, le statue dei santi Pietro e Paolo. Il gruppo è attribuito a due grandi scultori del Rinascimento campano, Giovanni da Nola (Giovanni Merliano; Nola, 1488 - Napoli, 1558) e il suo allievo Giovanni Domenico D’Auria (? - 1573).
Proprio le sculture dell’altare maggiore, secondo l’associazione, sono a rischio: “In Octabo” ha infatti postato sulla sua pagina Facebook alcune immagini in cui si vede la statua di san Paolo smontata dalla sua nicchia e riversa a terra. “Tutti sapete in quali condizioni di abbandono e degrado versi tutto il complesso, ma queste foto denunciano un grave pericolo per il nostro patrimonio artistico”, scrive l’associazione. “Come vedete la statua di San Paolo che era collocata nella nicchia a destra non c’è più, è adagiata a terra supina poco più avanti. È evidente che qualcuno ha cominciato a smontare l’altare per trafugarlo quando ci saranno le condizioni favorevoli, magari approfittando delle vacanze estive durante le quali la città si svuota. Dobbiamo impedirlo con ogni mezzo, si tratta di un vero capolavoro, opera di Giovanni da Nola e Giovan Domenico D’Auria. Abbiamo allertato chi di dovere ai massimi livelli, ma sta a ognuno di noi cittadini vigilare perché questo scempio non avvenga. All’erta”.
Dalle foto si può comunque vedere come tutta la chiesa versi in uno stato di assoluta incuria, tra rifiuti, piante che crescono all’interno degli edifici, detriti da distacco. È evidente che il patrimonio aversano ha bisogno di essere trattato meglio.
Nella foto: le condizioni dell’altare. Immagine di Nicola Baldieri
Aversa, capolavoro del Rinascimento campano abbandonato nel più totale degrado |