Autostrade contro il murale Partigiano Reggiano: “distrae gli automobilisti”


Autostrade per l’Italia vorrebbe evitare che gli automobilisti vedano il murale Partigiano Reggiano lungo l’A1, vicino a Reggio Emilia. Secondo Autostrade, l’opera distrae gli automobilisti. E in tanti adesso la difendono. 

Diventa un caso la richiesta di Autostrade per l’Italia per far rimuovere il murale Partigiano Reggiano che decora la facciata di Casa Manfredi, a Villa Sesso, appena fuori Reggio Emilia: secondo autostrade, il murale, che si trova lungo il percorso dell’A1 in direzione Bologna, distrae gli automobilisti. Il murale è stato inaugurato il 27 settembre del 2020: porta la firma di due street artist, Fabio Valentini (Neko) e Marco Temperilli (Maik), ed è stata voluta dall’Istituto per la Storia della resistenza e della società contemporanea (Istoreco) di Reggio Emilia.

L’opera raffigura i cinque membri della famiglia Manfredi uccisi dai fascisti nel 1944: il padre Virginio e i figli Alfeo, Gino, Aldino e Guglielmo. Accanto a loro compaiono le effigi di altri tre antifascisti uccisi, ovvero Ferdinando Miselli e i suoi figli Remo e Ulderico. Le immagini sono accompagnate dalla scritta “Un canto libero, l’amore libero, un cuore unico come un partigiano reggiano”, un verso della canzone Partigiano Reggiano di Zucchero Fornaciari. La casa colonica che accoglie l’opera è proprio quella che fu abitata dalla famiglia Manfredi.

Autostrade ha inviato all’Istoreco una diffida per rimuoverlo, ma non ha fatto i conti col clamore mediatico sollevato dalla sua richiesta. Sono in molti ad aver manifestato il proprio disappunto nei confronti della richiesta di Autostrade. “Non cancelleremo il murale ‘Partigiano Reggiano’”, ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. “Casa Manfredi è simbolo della Resistenza. Siamo in contatto con Autostrade, troveremo assieme una soluzione. Il murale è parte integrante del nostro Dna. Ricorda un fatto gravissimo, un rastrellamento nazifascista. Quel luogo è un monumento vivente che sorge a Villa Sesso da decenni. Il dipinto valorizza la storia e l’esempio dei fratelli Manfredi, il sacrificio dei Miselli, la sofferenza indicibile patita da tante famiglie e da una frazione storica della nostra città, ed è stato realizzato sulla facciata della loro casa natale. Non contiene alcuna comunicazione commerciale, non è una insegna, un cartello, un manifesto o un impianto pubblicitario”.

Anche il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è intervenuto per difendere il murale. “Il murales non deve essere cancellato”, afferma. L’area reggiana, spiega Bonaccini, “pagò un prezzo altissimo alla follia nazifascista, in termini di eccidi, lutti, violenze. Guai dimenticare chi ha dato la propria vita per ridarci libertà, pace e democrazia”. Secondo Cristian Sesena, segretario generale della Cgil di Reggio Emilia, “Autostrade dovrebbe occuparsi delle manutenzioni di ponti e viadotti, dei servizi igienici e delle aree di ristoro, ricordandosi che gestisce un bene pubblico dei cittadini, invece che pensare a rimuovere o coprire un murales. Una pretesa di questo tipo si presta subito a letture negative: la storia di un territorio, la sua memoria, sono motivo di distrazione e pertanto andrebbero rimosse, lasciando il vuoto al loro posto? Sono interrogativi che ci poniamo sempre più spesso, ad esempio, quando ciclicamente, a ridosso del 25 aprile, qualcuno vuole riabilitare il fascismo soccombente per sminuire la portata delle lotte di liberazione partigiane, o dedicare questa ricorrenza alle vittime del covid come è successo quest’anno. Come Cgil riteniamo che il murales debba rimanere esattamente dove è per essere visto, dalle persone che transitano, perché Reggio Emilia è in quella storia e quella storia non si cancella, non si copre e non si sposta altrove”. Secondo Sesena, il murale “non distrae gli automobilisti, al limite li educa; considerare la storia e la memoria come distrazione è un vizio brutto di questi mala tempora”. Ed è poi arrivata anche la presa di posizione di Zucchero: “Spero che la vicenda si risolva nel miglior modo possibile”, ha scritto sulla sua pagina Facebook, “e cioè che il murale di Villa Sesso a Reggio Emilia rimanga al suo posto. Questo lo dobbiamo alla memoria dei Martiri della Resistenza. E, come dico nella mia canzone, dobbiamo essere per un mondo libero, un sogno libero, un canto libero... ”.

Dopo aver constatato le reazioni, Autostrade ha fatto un comunicato in cui prospetta la propria soluzione (in pratica, non cancellare l’opera ma... piantarci degli alberi davanti). “La Direzione di Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia”, ha scritto in una nota, “evidenzia la più ampia disponibilità e volontà di collaborazione per assicurare il ricordo delle vittime partigiane, nel rispetto dei parametri di legge necessari per garantire la sicurezza degli utenti in transito in quel tratto autostradale. La Direzione di Tronco ha già organizzato un primo incontro con i referenti delle istituzioni locali e prenderà contatto con le associazioni coinvolte per valutare insieme (e con l’avallo degli uffici tecnici del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili) tutte le ipotesi possibili, tra cui la piantumazione di alberi ad alto fusto che preserverebbero l’opera, mitigando al tempo stesso il significativo impatto visivo degli automobilisti. In alternativa, potrebbero essere individuate pareti alternative, presenti ad esempio in aree attigue al casolare, dove poter riprodurre lo stesso murales, ovviamente con il totale supporto economico della Direzione di Tronco. La Direzione di Tronco di Bologna assicura tutto il proprio impegno per mettere in atto, in modo condiviso con le istituzioni e le associazioni del territorio, la migliore soluzione”. A Reggio Emilia comunque la posizione prevalente è che il murale non debba essere toccato.

Autostrade contro il murale Partigiano Reggiano: “distrae gli automobilisti”
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