“Quando venite al Museo di Auschwitz ricordatevi che siete in un luogo dove più di un milione di persone sono state assassinate. Rispettate la loro memoria. Per imparare a stare in equilibrio su di un binario ci sono posti migliori di un sito che simboleggia la deportazione di migliaia di persone verso la morte”. Questo è l’appello che il Memoriale di Auschwitz ha lanciato, attraverso un tweet, contro le foto inappropriate che troppi turisti irrispettosi si scattano quando arrivano sui binari dove passavano i treni che conducevano i deportati verso il famigerato campo di sterminio nazista.
Evidentemente i responsabili del sito ritengono che siano tanti i visitatori responsabili di questi comportamenti offensivi, che non mostrano rispetto nei confronti dei tanti che hanno perso la vita nel campo: secondo i dati ufficiali forniti dal Memoriale, ad Auschwitz furono deportate un milione e trecentomila persone (di queste, 1.100.000 erano ebrei, a cui si aggiungono tra i 140 e i 150mila polacchi, 23.000 rom, 15.000 prigionieri di guerra sovietici, e 25.000 tra criminali comuni, testimoni di Geova, omosessuali, prigionieri politici e altri), e a sopravvivere furono soltanto in duecentomila.
La richiesta del Memoriale ha avuto enorme riscontro: cinquantaseimila i mi piace, quasi trentamila i retweet. E gli utenti del social del canarino ovviamente rincarano la dose. “Non capisco come sia possibile farsi foto del genere oppure selfie sorridenti in un sito dove migliaia di innocenti sono stati assassinati”, scrive l’utente Morgan Blythe. “È così triste che ci sia tale mancanza di rispetto”, sottolinea un’altra utente, Stephanie Kowalski. Si sprecano poi gli aggettivi: disgustoso, imbarazzante, immaturo, spaventoso, fino ad arrivare agli epiteti meno eleganti.
Ma non sono mancate anche le voci contrarie. C’è, per esempio, chi ha scritto che sia necessario educare anziché rimproverare. Altri hanno scritto che camminare sopra quei binari significa che adesso il mondo è un posto migliore e che bisogna lasciare che la gente sorrida. Un utente, David Berger, ha scritto: “ho visitato Auschwitz con i miei figli, mia madre è una sopravvissuta dell’Olocausto e molti della sua famiglia sono morti. Penso che questo tweet sia indegno e autoritario. A volte si ha la necessità di sdrammatizzare. Non provate a far rientrare tutti nella vostra versione di rispetto”. Il Memoriale ha risposto affermando che, anche se è vero che c’è la necessità di sdrammatizzare, “ci sono comunque modi più o meno appropriati per farlo nel contesto di questo sito storico. E camminare sulla ferrovia che ha portato migliaia di persone alle camere a gas è uno dei modi non appropriati”.
Auschwitz, appello contro le foto inappropriate. “Ci sono altri posti dove imparare a stare in equilibrio su un binario” |