Se pensate che a inveire contro Greta Thunberg siano soltanto i soliti odiatori seriali semianalfabeti che popolano le reti sociali, vi sbagliate: questa volta ci è cascato anche un nome importante dell’art system francese. Sabato scorso, Bernard Chenebault, facoltoso imprenditore (è patron di un’azienda che si occupa di assicurazioni di opere d’arte), collezionista e presidente dell’associazione degli Amis du Palais de Tokyo, gli “amici” di uno dei più importanti musei d’arte contemporanea francese, è stato rimosso dal suo incarico per un post carico d’odio nei confronti dell’attivista svedese, nel quale Chenebault era arrivato persino ad augurare la morte a Greta Thunberg.
Chenebault, commentando un articolo di un giornale francese che titolava “se Greta Thunberg attira tanto odio, è perché va contro a ciò che lei stessa dovrebbe essere”, scriveva che “semplicemente, una faccia odiosa suscita odio di ritorno”, e addirittura poi commentava “spero che uno psicopatico la abbatta”. Inoltre, il collezionista si è limitato a rispondere con un semplice “sì” a un utente che, indignato, gli faceva notare che nel giro di poco aveva augurato per due volte la morte a Greta Thunberg su di un social network (in un altro commento, aveva infatti scritto che Greta è una “folle” e che il suo aspetto “aggiunge un livello di odio nella nostra società già fortemente agitata da cattivi sentimenti da ogni dove. Bisogna abbatterla”). Il presidente degli Amis de Tokyo ha poi fatto ammenda scusandosi per le sue parole, definendole “gravi e totalmente fuori luogo”: “di sicuro io non auguro la morte a Greta Thunberg”, ha scritto sul suo profilo Facebook, “e vi prego di credere che, nel ‘gioco’ di Facebook, le mie parole hanno deviato completamente dal mio pensiero e dalle mie intenzioni”.
Tuttavia, le giustificazioni non sono bastate: il Palais de Tokyo si è dissociato dalle parole di Chenebault, e la presidente del museo, Emma Lavigne, ha immediatamente invitato l’imprenditore e collezionista, che era alla guida dell’associazione dal 2013, a rassegnare le dimissioni. Ad ogni modo, l’istituto ha precisato che gli Amis du Palais de Tokyo si riuniranno al più presto per scegliere un nuovo presidente. Per un post sconsiderato, Chenebault ha pertanto perso il suo incarico: adesso ci si augura che questo serva di lezione e possa far capire che odiare costa.
Foto: Greta Thunberg al Parlamento Europeo (ph. Credit Parlamento Europeo)
Augura la morte a Greta Thunberg, rimosso dall'incarico il presidente degli Amis du Palais de Tokyo |