Si è presentata alla Mostra del Cinema di Venezia nel tipico abito nuziale afgano per sottolineare il problema del rispetto dei diritti delle donne in Afghanistan. È quanto ha fatto ieri sera Elisa Morucci, artista fiorentina che era ospite della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, per la proiezione di Ennio. Un maestro, il documentario del regista premio Oscar, Giuseppe Tornatore, dedicato al compositore Ennio Morricone. Morucci, che da tempo collabora con Tornatore (ha ricoperto anche alcune parti nei suoi film), per l’occasione ha indossato l’abito da sposa della tradizione afgana in segno di solidarietà alle donne in lotta a Kabul e nel resto del Paese.
“Indossando questo abito nuziale afgano”, ha dichiarato l’artista, “voglio manifestare la mia solidarietà a tutte le donne che, in queste ultime settimane, a Kabul e in molte altre province dell’Afghanistan, sono scese in piazza, a viso scoperto, rischiando la propria incolumità, determinate a far valere i diritti conquistati negli ultimi vent’anni e che, al momento attuale, con il ritorno del regime talebano, si stanno rapidamente sfaldando. La situazione che si è venuta a creare in quel paese martoriato è insostenibile: le donne sono barricate in casa, le ragazze presto non potranno più studiare o anche semplicemente praticare sport. Anni di lotte cruciali che rischiano di perdersi nel vuoto. L’empatia e la compassione che dovremmo provare tutti di default, gli uni per gli altri, nell’era della globalizzazione, dove grazie ai media, tutto è alla portata di tutti, diventano un dovere morale, che deve trasferirsi in azioni concrete, al quale nessuno può sottrarsi, senza perdere egli stesso qualcosa di cruciale per la propria esistenza”.
Nata a Firenze, Elisa Morucci svolge la sua attività artistica tra Firenze, Pietrasanta, Carrara e Greve in Chianti. Nel 1996 consegue il suo primo titolo di Maestra d’Arte. Studia Storia dell’Arte e Filosofia all’Università di Firenze; dopo la laurea, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dalla fine del 2016 lavora presso una fonderia di Pietrasanta, per la realizzazione delle sue opere in bronzo. Dopo il suo esordio con una personale alla “Fondazione di Scienza e Tecnica” di Firenze, svoltasi tra il febbraio e il marzo 2018, l’artista è stata invitata a partecipare a numerosi eventi. L’ultima personale è Opere Spiritus, tenutasi al Palazzo Chigi di San Quirico d’Orcia (Siena) dal 13 ottobre al 15 novembre 2018, dove la scultrice ha esposto una selezione di bronzi realizzati nel 2017 in cui sono indagate le fasi del processo alchemico, secondo l’artista fiorentina, analoghe a quelle del processo scultoreo. Morucci è nota anche per aver presentato, nel giugno scorso, il busto bronzeo raffigurante Paolo Rossi, campione di calcio scomparso nel dicembre 2020, che nel prossimo autunno sarà collocato nelle immediate vicinanze del campo sportivo di Santa Lucia, a Prato, dove Rossi iniziò la sua carriera agonistica che nel 1982 lo portò a vincere il Campionato mondiale in Spagna. L’opera di Elisa Morucci è fatta di referenti figurativi diversi che sommano studi storico-artistici, ricerche antropologiche, indagini personali nelle culture ancestrali e lavoro su se stessa.