Una lettera manoscritta di Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 – Firenze, 1574), datata 18 marzo 1566, trafugata nel 2001 dall’archivio della Fraternita dei Laici di Arezzo, è stata restituita dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Firenze, capitano Claudio Mauti, al Rettore della Fraternita dei Laici Pier Luigi Rossi. La presentazione di questo importante recupero si è tenuta ieri all’Auditorium Vasari degli Uffizi a Firenze.
La lettera è stata ritrovata a seguito di una segnalazione della casa d’asta Sotheby’s che ha fatto partire l’attività investigativa del personale del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze: il lavoro dei Carabinieri ha così consentito di individuare il prezioso manoscritto. Non è stata necessaria, come di solito avviene in questi casi, una formale richiesta di rogatoria internazionale da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, poiché, attraverso la diplomazia culturale, i proprietari della lettera (una famiglia belga in buona fede), compresa la reale provenienza del manoscritto, si sono messi a completa disposizione con il personale della casa d’asta londinese affinché il bene potesse essere rimpatriato in Italia. Così, il 7 settembre 2022, presso gli uffici dell’Ambasciata d’Italia a Londra, una delegata di Sotheby’s consegnava spontaneamente il manoscritto.
La lettera manoscritta di Giorgio Vasari è una missiva molto formale inviata ai Rettori della Fraternita per parlare dell’artista Giovanni Stradano (Jan van der Straet). Nel corpo della stessa si evidenziano anche legami di natura economica ove il Vasari parla anche di cifre e compensi su alcuni lavori e relazioni sullo stato di alcune opere. Il manoscritto risultava inserito negli archivi della Fraternita dei Laici, catalogato e fotografato.
Il recupero della lettera testimonia l’importanza dei rapporti internazionali non solo tra forze di polizia, ma anche tra gli operatori commerciali di settore che, muniti di una maggiore sensibilità ai beni di proprietà pubblica provenienti da altri Stati, collaborano, come in questo caso, affinché ritornino nei luoghi dove sono stati asportati. Sempre utile ed indispensabile la catalogazione e la fotografia dei beni culturali che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, strumento fondamentale ai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per recuperare beni anche a distanza di tempo. Il Tribunale di Arezzo, data la natura giuridica del bene, ha disposto la restituzione dello stesso alla Fraternita dei Laici di Arezzo in virtù della normativa vigente.
Arezzo, recuperata una importante lettera di Giorgio Vasari rubata nel 2001 |