Un innovativo liceo classico con indirizzo archeologico, in un territorio ricco di testimonianze antichissime: è la nuova proposta formativa del Liceo Classico “Petrarca” di Arezzo, che la attiverà a partire dall’anno 2021-2022. Il piano di studi prevede che ogni anno ci saranno approfondimenti dedicati all’archeologia nel quadro della materia “Archeologia e Storia dell’Arte” che avrà un’ora alla settimana nel biennio e tre ore alla settimana nel triennio, e a tutto si affiancheranno anche esperienze extrascolastiche, con attività pratiche, stage di scavo, simulazione di laboratori, visite guidate, ricerche in ambito museale, digitalizzazione. Gli studenti del Petrarca impareranno fin da subito lo studio delle lingue classiche e delle fonti antiche, la metodologia della ricerca archeologica, il collezionismo, l’archeologia industriale.
Il progetto, coordinato dalla professoressa Francesca Chieli, prevede la collaborazione di diverse istituzioni: la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena Grosseto e Arezzo, il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Clio Mecenate” di Arezzo, il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, l’Associazione Castelsecco di Arezzo, il Museo Archeologico del Casentino Piero Albertoni, il Centro Studi sul Quaternario di Sansepolcro. Per il liceo aretino sarà anche un modo per valorizzare la conoscenza del patrimonio culturale del territorio.
“È una novità che riteniamo essere in perfetta coerenza con le caratteristiche formative umanistiche del nostro liceo”, dichiara la dirigente scolastica, la professoressa Mariella Ristori. “Quindi ha l’ambizione di guidare i giovani verso la conoscenza e la valorizzare di questo enorme patrimonio storico, culturale artistico che è tipico della nostra città. Ci auguriamo anche che possa essere uno spunto per far trovare loro delle opportunità lavorative sia in campo tradizionale sia in aspetti che potrebbero essere invece del tutto innovativi. Riteniamo che Arezzo, proprio per per la sua ricchezza di beni culturali, possa essere un anfiteatro ottimale per un percorso di questo tipo. E ci è piaciuto arricchire ulteriormente la nostra offerta formativa: siamo molto convinti che la struttura del liceo classico sia di per sé un’ottima proposta sia culturale che formativa, anche per le nuove generazioni ma in questi anni ci siamo dati da fare per declinare i nostri percorsi anche in ambiti specifici. Abbiamo quindi un potenziamento scientifico, abbiamo dato spazio alla formazione linguistica, e ora ci siamo pronti per esplorare un campo che sta molto nelle nostre corde: quello dell’archeologia. Lo possiamo fare anche perché in questi anni ci siamo aperti molto al territorio e molte collaborazioni sono già state realizzate con gli enti che in provincia si occupano di questo settore. Vorremmo farlo ora in una maniera più strutturata, in un percorso quinquennale con caratteristiche ben precise”.
Sono già stati definiti anche gli argomenti di studio dei liceali. Il primo anno si parlerà di archeologia come Disciplina: storia, metodi, strumenti e aspetti normativi. E poi ancora la nascita dell’archeologia classica, la differenza fra Antiquaria e Archeologia classica, gli scavi stratigrafici e le tecniche di scavo, le aree archeologiche del Medio Oriente, le civiltà dell’Egeo (Creta e Micene), Schliemann e l’Iliade, la scoperta di Troia, la storia dell’arte greca, lo studio delle fonti per l’arte classica. Il secondo anno si studieranno le prime civiltà italiche, l’arte etrusca e l’arte romana, le fonti per l’arte romana (Plinio il Vecchio, Vitruvio, Ovidio, Cicerone, Seneca, Prudenzio, sant’Agostino), con approfondimenti sulle testimonianze etrusco-romane del territorio aretino. Il terzo anno vedrà invece lo studio dell’archeologia medievale, il culto dell’antico nel Rinascimento, e focus sull’arte medievale nel territorio di Arezzo. Il quarto anno si partirà con le scoperte archeologiche nel XVIII e XIX secolo tra divulgazione e collezionismo, e si proseguirà con l’archeologia classica dopo Winckelmann e con l’archeologia come disciplina. Infine, quinto anno dedicato all’archeologia industriale, ai suoi problemi di conservazione e di recupero, e alle sue testimonianze ad Arezzo e dintorni (il Lanificio Ricci a Stia, l’ex cementificio Sacci-Corsalone di Arezzo, la Torre del Tannino a Bibbiena, Cappellifici e Pelifici di Montevarchi, la Miniera di Santa Barbara e MINE Museo delle Miniere e del Territorio a Cavriglia, la Buitoni di Sansepolcro, il silo di Pescaiola ad Arezzo, la Fonderia Bastanzetti trasformata in Casa dell’Energia ad Arezzo, il Museo Burri e il recupero dell’ex essiccatoio tabacchi a Città di Castello).
Ad Arezzo nasce un innovativo Liceo Classico con indirizzo Archeologico |