Avviato nel 2019 grazie al finanziamento di 14 milioni di euro messi a disposizione da Unicredit Banca e Fondazione Cariverona con l’Art Bonus, il restauro in corso dell’Arena di Verona è un progetto ambizioso senza precedenti. Obiettivo non è solo destinare il celebre monumento a luogo di spettacolo e musica, ma anche farne un vero museo.
Sono già ben visibili i risultati dell’intervento già effettuato: i gradoni stanno tornando al loro colore originario, sono stati ripuliti dalla patina logorante del tempo e sigillati per evitare le infiltrazioni d’acqua. Lo stesso è stato compiuto per gli arcovoli, grazie a maestranze specializzate e all’utilizzo dei materiali più idonei; sono stati infatti effettuati indagini e rilievi sulle strutture e sugli interventi realizzati in passato.
Nel mese di maggio saranno pronti i primi tre dei dieci nuovi bagni che andranno a sostituire quelli attuali, datati alla fine degli anni Cinquanta. Per i servizi igienici è stata adottata la tecnica di lavorazione in esterna, che prevede la realizzazione delle celle in cantiere e la messa in posa sul pavimento senza andare a intaccare la parte muraria e architettonica.
Entro i prossimi tre anni sarà poi completata l’opera ingegneristica che si è concentrata soprattutto a livello ipogeo, dove sono stati realizzati ex novo gli impianti idrico, fognario e antincendio, ormai del tutto obsoleti.
Si aggiungono inoltre le opere di riqualificazione museale, tra gli obiettivi strategici dell’intervento Art bonus al fine di migliorare l’accessibilità dell’Arena come monumento visitabile nei suoi principali spazi, compresa la galleria mediana che, durante la stagione invernale quando non si tengono spettacoli, potrà essere percorsa interamente. È già allo studio della Soprintendenza e del settore Musei Civici l’individuazione di soluzioni metodologiche per l’allestimento di appositi spazi informativi e dedicati alla comunicazione multimediale, nei quali i visitatori possano ricevere approfondimenti relativi all’anfiteatro, alla sua storia e alla sua duplice natura di luogo della cultura e luogo di spettacolo.
“Assistiamo a qualcosa di storico e che resterà nei secoli” ha dichiarato il sindaco di Verona Federico Sboarina. "Questo intervento ci permette non solo di restituire l’anfiteatro alla sua originaria bellezza, ma anche di proiettarlo in una nuova dimensione, quella museale, che contribuirà a renderlo ancora più unico e straordinario. È arrivato il tempo di prepararsi alla stagione lirica che inizierà il 19 giugno con lo spettacolo diretto dal maestro Muti, lavoriamo per il pubblico della lirica e dei concerti, ma anche per il milione di visitatori che ogni anno entrano in Arena. Non posso che essere estremamente orgoglioso di quanto fatto finora, anche durante la pandemia, e degli obiettivi che ci siamo posti con questo progetto. Riscriviamo la storia del nostro anfiteatro, lo facciamo attraverso la sinergia di istituzioni del territorio, consapevoli di ciò che l’arena rappresenta per la nostra città dal punto di vista storico, artistico, culturale oltre che economico".
“Si tratta di un cantiere davvero complesso e articolato, che richiede una cura e un’attenzione particolare” ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Zanotto. “Nel giro di pochi anni avremo un anfiteatro messo a nuovo, visibilmente più bello grazie al restauro dei gradoni e degli arcovoli, ma anche più funzionale e sicuro, con un nuovo sistema tecnologico adeguato alle esigenze del teatro all’aperto più famoso al mondo. Senza parlare dei nuovi servizi igienici, quelli attuali non sono più adeguati anche a causa della scarsa manutenzione degli anni passati. Oggi consegniamo il monumento a Fondazione Arena, il cantiere vero e proprio riprenderà in autunno, ma i lavori non si fermeranno del tutto nemmeno durante l’estate. Il nostro obiettivo è terminare l’opera nei tempi stabiliti, siamo in carreggiata nonostante l’emergenza sanitaria”.
“L’Art bonus ha innescato un meccanismo di tutela e conoscenza dell’anfiteatro che si completerà con la realizzazione del percorso museale” ha aggiunto il soprintendente Vincenzo Tinè. “Ora sono finalmente visibili i primi risultati, un progetto frutto di un lungo lavoro preliminare, a cui la Soprintendenza ha dato un contributo non banale e che coglie l’opportunità di rendere visibile il restauro e la storia del monumento, compresa la più recente funzione di teatro all’aperto per gli spettacoli di lirica e di musica pop”.
“Un intervento sostanziale su uno dei luoghi iconici del patrimonio artistico italiano e simbolo nel mondo della nostra Verona” ha aggiunto il direttore generale di Fondazione Cariverona Giacomo Marino. “Notevole il lavoro relativo alla parte ingegneristica, quello che non si vede ma è essenziale per conservare l’Arena e valorizzarla al meglio. Oggi abbiamo voluto essere qui per condividere con la città quanto realizzato finora, bene l’approccio metodologico del ‘minimo intervento’, garantisce di mantenere intatta la bellezza del manufatto. Fondamentale anche il progetto museale, con un milione di potenziali visitatori all’anno, l’Arena si appresta a diventare un signor museo”.
“Mai come quest’anno aspettavamo questo giorno. Tra poco cominceremo le operazioni di allestimento del palco e dei gradoni, i veronesi sentiranno i martelli in azione. Per noi è un segnale forte verso il ritorno a quella normalità che tutti aspettiamo e per la quale non abbiamo mai smesso di lavorare” ha commentato la soprintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia.
“L’auspicio è di riaprire al più presto tutti i musei, i teatri e i luoghi di cultura” ha concluso l’assessore alla Cultura Francesca Briani. “Il percorso museale dell’arena arricchirà ancora di più l’offerta culturale della nostra città”.
L'Arena di Verona sarà museo. Intanto si sono conclusi i primi lavori di restauro |