Un anno fa l’arazzo di Guernica, che dal 1984 era collocato davanti all’ingresso del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York per sensibilizzare i diplomatici sui rischi della guerra e che era stato commissionato nel 1955 dal magnate Nelson Rockefeller, aveva lasciato l’edificio perché l’erede di Rockefeller lo aveva voluto indietro, senza motivazioni precise.
Ora l’arazzo tessuto dalla bottega francese Jacqueline de La Baume-Dürrbach che riproduce il famoso quadro di Pablo Picasso ha fatto ritorno nel Palazzo di Vetro di New York, al suo posto, e Nelson Rockefeller Junior con il suo annuncio della ricollocazione del manufatto ha ammesso un errore di comunicazione perché la vera motivazione sarebbe stata il restauro dell’opera.
La famiglia ha comunque in qualunque momento la possibilità di riprenderlo in modo temporaneo in occasione di mostre negli Stati Uniti e nel mondo.
In una lettera del dicembre 2021 il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva ringraziato Rockefeller dopo aver appreso che l’arazzo sarebbe tornato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU: “Questa è una notizia molto gradita mentre chiudiamo un anno segnato da difficoltà e conflitti globali. L’arazzo di Guernica parla al mondo dell’urgenza di promuovere la pace e la sicurezza internazionale. Siamo onorati di essere gli attenti guardiani di quest’opera iconica unica nel suo genere”. Rockefeller intende donare in futuro l’opera al National Trust for Historic Preservation. “Il National Trust è onorato di essere coinvolto nella responsabilità del messaggio insito nell’arazzo di Guernica [...] Non vediamo l’ora che arrivi il prossimo capitolo dell’arazzo di Guernica, il suo prestito a lungo termine alle Nazioni Unite, ma anche la possibilità di mostrare questa potente opera d’arte a un pubblico ampio”.
Immagine: l’arazzo di Guernica ricollocato al Palazzo di Vetro di New York. Su gentile concessione di United Nations.
Dopo un anno l'arazzo di Guernica torna all'Onu. Rockefeller: “Errore di comunicazione” |