Un appello sottoscritto da centinaia di artisti per chiedere al presidente del consiglio incaricato Mario Draghi di riaprire, in primavera, i cinema, i teatri, le sale concerti e i locali dello spettacolo dal vivo. L’iniziativa segue l’incontro di oggi tra Draghi e una delegazione dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) nell’ambito delle consultazioni: si tratta di un appello lanciato dal Meeting degli Indipendenti (MEI), gruppo che raduna diversi operatori dello spettacolo e che, nell’esprimere il ringraziamento per le azioni sin qui adottate dal governo e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, sottolinea il perdurare della gravissima crisi per il settore dello spettacolo dal vivo.
La filiera italiana, che assomma artisti, lavoratori di micro, piccole e medie imprese, esercenti, gestori di locali, associazioni culturali, è praticamente ferma da un anno: l’estate non è stata sufficiente per rimediare a un anno di stenti, e almeno metà del settore è a rischio chiusura già entro la fine dell’inverno, secondo MEI. E già molti spazi per i live hanno dovuto serrare i battenti definitivamente, colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia di Covid-19.
“Gli artisti e gli operatori del settore dello spettacolo dal vivo chiedono a gran voce al premier incaricato Draghi oggi in occasione dell’incontro con AGIS”, si legge nell’appello, “ulteriori sostegni per recuperare il fatturato perduto e e una data per la ripartenza e la riapertura di cinema, teatri e sale per concerti, festival, contest e kermesse, fiere, incontri e convegni, con misure che consentano concretamente e nell’immediato la realizzazione di un maggior numero di live, di spettacoli e di progetti educativo-musicali attuando le norme di sicurezza igienico sanitarie”.
Gli operatori chiedono inoltre di attuare il decreto ristori 5 con tutti i codici Ateco, di garantire indennizzi e contributi alle imprese e ai lavoratori senza che nessuno venga escluso, l’emanazione di nuovi bandi, l’attuazione di un piano immediato per la riapertura in primavera, con norme nuove sul distanziamento fisico che permettano a tutti i locali di programmare le riapertura in sicurezza. Il rischio, altrimenti, è quello di perdere centinaia di palchi in tutta Italia, “e di conseguenza”, rileva l’appello, “di tutta la filiera del Made in Italy della musica, del teatro e dello spettacolo dal vivo”.
Tra i primi firmatari figurano Riccardo Sinigallia, Ivano Marescotti, Giacobazzi, Alberto Bertoli, Antonella Ponziani, Gianni Maroccolo, Lorenzo Baglioni, Francesco Baccini, Ghigo Renzulli, Fio Zanotti, Cristiano Militello, Cisco, Peppe Voltarelli, Carlo Marrale, Moreno Il Biondo, Dunia Molina, Piotta, Edoardo De Angelis, Maurizio Capone, Valentina Balistreri, Enrico Capuano, Lino Vairetti, Nuove Tribu Zulu, Tony Cercola, Franz Campi, Nevruz, Donatello, Ronnie Jones, Gianni dei Daniel Santacruz Ensemble, Peppe Lanzetta, Livio dei Camaleonti, Alberto Fortis, ma sono centinaia gli artisti che hanno aderito (più di mille). Diverse inoltre le sigle del settore, l’elenco completo, oltre al testo dell’appello, è reperibile sul sito del MEI.
Nella foto: il Teatro alla Scala di Milano, con i posti segnati per rispettare il distanziamento fisico.
Centinaia di artisti si appellano a Draghi: “riaprite cinema, teatri e musica in primavera” |