Apertura del British sui marmi del Partenone. Il presidente: “Spero in un accordo”


Arrivano segnali di apertura dal British Museum sulla spinosa questione dei marmi del Partenone. In un discorso ufficiale, il presidente del museo londinese, George Osborne, ha infatti auspicato il raggiungimento di un accordo che accontenti tutti.

Una possibile apertura del British Museum a un accordo con la Grecia sui marmi del Partenone? Sembrerebbe di sì, a leggere tra le righe nel discorso che il presidente del museo londinese, George Osborne, ha tenuto alla cena annuale dei trustees, gli amministratori del British. Nel corso del suo intervento, Osborne ha auspicato una collaborazione tra il British e la Grecia per fare in modo che le sculture possano essere ammirate “sia ad Atene che a Londra”, e che nessuno debba rinunciare alle proprie prerogative.

Osborne non ha indicato delle modalità operative, né una strada per giungere a un accordo, ma è significativo che dal Regno Unito arrivino segnali di apertura nei riguardi della Grecia che da tempo vuole che i marmi, portati a inizio Ottocento in Inghilterra da lord Elgin, tornino ad Atene.

“Che dire delle sculture del Partenone? Spero che riusciremo a raggiungere un accordo con la Grecia”, ha detto Osborne. “Un accordo che permetta di vedere queste grandi sculture sia ad Atene che a Londra. Un accordo che permetta ad altri tesori provenienti dalla Grecia, alcuni dei quali non hanno mai lasciato quelle coste, di essere visti qui al British Museum. Come amministratori cerchiamo una collaborazione con i nostri amici greci che non imponga a nessuno di rinunciare alle proprie pretese, non chieda modifiche alle leggi che non spetta a noi scrivere, ma che trovi una via pratica, pragmatica e razionale per andare avanti. Potremmo non riuscirci. Ma pensiamo che valga la pena provarci”.

“So che ci saranno persone che si opporranno”, ha poi concluso Osborne. “Persone che si oppongono al cambiamento, allo sviluppo e alla collaborazione. C’erano persone che si opposero alla creazione di questo Museo nel 1753. Ci sono persone che, francamente, non pensano affatto che dovremmo esistere – e lo hanno sempre fatto. Accogliamo con favore la controversia. I problemi del mondo oggi – le amare divisioni – non sono una novità. Le sculture del Partenone intorno a noi raffigurano soldati a cavallo. I rilievi nella galleria assira accanto mostrano il saccheggio di una città, con terribile crudeltà. Eppure gli oggetti stessi sono il prodotto di squisita abilità artistica e artigianale, il prodotto dell’apprendimento e dell’ingegno umano. La nostra storia umana è fatta di dibattiti e disaccordi, di conflitti e di collaborazione. Come potrebbe un insieme della nostra umanità, in tutta la sua bellezza e barbarie, essere altro che controverso? Gli esseri umani sono controversi. E questo è uno dei pochissimi posti sulla terra che aspira a raccontare quella storia umana. Con il vostro sostegno, possa avere a lungo il coraggio di farlo”.

Foto: Marmi del Partenone, la parte meridionale del frontone est al British Museum. Foto di Brian Jeffery Beggerly

Apertura del British sui marmi del Partenone. Il presidente: “Spero in un accordo”
Apertura del British sui marmi del Partenone. Il presidente: “Spero in un accordo”


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