Non si terrà la performance Auschwitz on the beach (“Auschwitz sulla spiaggia”) prevista nel programma di documenta14, la grande rassegna d’arte contemporanea in corso a Kassel (qui la recensione di Finestre sull’Arte). La performance sarebbe consistita nella lettura di una poesia del noto attivista bolognese Franco Berardi, meglio conosciuto come “Bifo”, sullo sfondo di una colonna sonora di Fabio Stefano Berardi e un’immagine dell’artista brasiliano Dim Sampaio. Bifo sarebbe dovuto salire su un cubo alto sei metri al Fridericianum di Kassel leggendo al pubblico il proprio componimento. L’iniziativa ha dovuto però confrontarsi con le proteste del pubblico e di alcuni addetti ai lavori (come Charlotte Knobloch del World Jewish Congress che al Frankfurter Allgemeine Zeitung ha parlato di un’operazione “grottesca” e “vergognosa” in quanto “l’Olocausto è un crimine unico e senza precedenti: ogni sua relativizzazione o negazione è proibita”) che non hanno visto di buon occhio l’accostamento tra la tragedia dei migranti e i campi di concentramento nazisti. La direzione di documenta14 ha dunque deciso di cancellare l’evento per rispettare coloro che avrebbero potuto sentirsi offesi dal titolo della performance.
“L’intenzione della performance”, ha spiegato a seguito delle critiche Adam Szymczyk, direttore artistico di documenta14, con una nota sul sito di documenta14, “non era quella di relativizzare l’Olocausto. Per la sua rilevanza e per la sua natura sistemica di una distruzione, organizzata a livello statale, di un’intera razza, l’Olocausto rimane un evento unico nella storia dell’uomo. Al contrario, l’intenzione di Berardi è quella di individuare nell’Olocausto, con serietà e responsabilità, il confine ultimo di riferimento per l’estrema, violenta e sistemica ingiustizia perpetuata dai corpi istituzionali nazionali e transnazionali dell’Europa contro i corpi fisici dei rifugiati che cercano di fuggire verso l’Europa e muoiono durante la fuga, sulla terra o in mare, oppure sono detenuti in campi che solitamente si collocano fuori dall’Europa, oppure nelle nazioni situate ai suoi confini meridionali. Questi campi, sorvegliati in modo massiccio dalla polizia, non sono trasparenti, né sono realizzati per garantire un futuro a chi vi è rinchiuso. Al contrario, servono per rimuovere in modo efficace il ”problema“ dei rifugiati dalla vista degli europei. [...] Sappiamo benissimo quale possa essere il risultato di tale autoimposta cecità nei confronti della piaga degli Altri che sono perseguitati e dimenticati. L’Olocausto fu pianificato dal regime nazista e puntualmente messo in atto dai suoi funzionari e dai suoi collaboratori in Germania e nelle nazioni europee durante un periodo di tempo relativamente breve, mentre il mondo ”civilizzato“, seguendo le decisioni dei suoi politici eletti, che ignorarono l’evidenza dei pochi rapporti allora esistenti che descrivevano la tragedia degli ebrei nelle nazioni occupate, e attraverso l’atteggiamento passivo della maggior parte dei cittadini europei, decise di non guardare, non conoscere, e non agire”.
Al posto della performance si terrà dunque una lettura, sempre di Bifo, intitolata Shame on Us: A Reading and Discussion (“Vergognamoci: una lettura e una discussione”), che avrà luogo alla Rotonda del Fridericianum (lo stesso luogo in cui avrebbe dovuto svolgersi “Auschwitz on the beach”) alle 20:15 di giovedì 24 agosto. Le tematiche saranno le stesse: la direzione di documenta14, infatti, non intende abbandonare la discussione e il pensiero critico.
Immagine: il Fridericianum di Kassel. Credit
“Auschwitz sulla spiaggia”: a documenta14 annullata per proteste la performance sulla tragedia dei migranti |