Venduto per poco più di 400mila euro il Teatro Sociale di Amelia. Il sindaco scrive al MiBACT


Ad Amelia, in Umbria, è stato venduto per poco più di 400mila euro il Teatro Sociale, gioiello settecentesco della cittadina. 

Un gioiello del Settecento: è il Teatro Sociale di Amelia, edificato nel 1783 (quindi più antico di dieci anni rispetto alla Fenice di Venezia), decorato con gli affreschi di Domenico Bruschi risalenti agli anni Ottanta dell’Ottocento, noto per il suo interno realizzato tutto in legno e per il fatto che si tratta di un’impresa collettiva, dal momento che fu voluto da un gruppo di nobili e borghesi di Amelia, cittadina umbra in provincia di Terni, che affidarono il progetto all’architetto amerino Stefano Cansacchi. Questo splendido teatro all’italiana, che è rimasto integro nella sua struttura e in parte anche nei suoi meccanismi, è appena stato venduto a una società di investimenti immobiliari, per la somma di 414mila euro, all’asta.

L’aggiudicazione tuttavia è provvisoria, perché il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, potrebbe far valere il diritto di prelazione, sulla base di quanto stabilito dagli articoli 60-62 del Codice dei Beni Culturali nel caso di beni alienati. L’asta, che si è tenuta lo scorso 17 novembre, partiva da una base di 206mila euro e ha visto la partecipazione di quattro soggetti. Il Teatro Sociale di Amelia è un bene vincolato dal MiBACT, e questo significa che la destinazione d’uso non potrà essere modificata: tuttavia non sembra essere un problema, dato che il nuovo proprietario del teatro, da quanto trapela dalle prime indiscrezioni, è intenzionato a continuare a utilizzarlo come sede di eventi culturali, ma ha anche fatto sapere che potrebbe diventare sede di cerimonie. I dettagli saranno tuttavia discussi con gli enti preposti alla tutela.

Che non ci siano pericoli per la destinazione d’uso, viene sottolineato anche dalla Società Teatrale, l’ormai ex proprietaria del Teatro, che fa sapere in una nota che “il teatro, dagli anni Ottanta, è stato sottoposto, per specifica iniziativa della Società Teatrale, a vincolo architettonico da parte del ministero dei beni culturali e non è pertanto soggetto a mutamenti di destinazione, che peraltro non ritengono siano nelle intenzioni dei nuovi acquirenti. La Società Teatrale continuerà a svolgere la sua missione culturale al servizio della comunità nei modi e nei tempi che nei prossimi giorni non mancheremo di rendere noti”.

Il caso viene seguito da vicino anche dal sindaco di Amelia, Laura Pernazza (lista civica di centro-destra), che auspica un intervento del MiBACT. “Con molto dispiacere”, ha scritto sulla sua pagina Facebook, “ho appresso dell’avvenuta vendita all’asta del Teatro di Amelia: sì in effetti ho sperato che nessuno partecipasse per poi magari affrontare una trattativa privata con la banca creditrice. Avevo proprio in questi giorni contatti con la Banca affinché si potesse scongiurare la vendita del teatro, l’istanza di richiesta di rinvio presentata dalla stessa al Tribunale era finalizzata a questo ma purtroppo non è stata accolta dal Giudice delegato. Questa mattina invierò direttamente al Ministro Franceschini il nostro appello affinché il ministero eserciti il diritto di prelazione. Ho preso contatti con l’aggiudicatario (provvisorio) del bene e lo incontrerò la prossima settimana. Vi terrò aggiornati”.

Venduto per poco più di 400mila euro il Teatro Sociale di Amelia. Il sindaco scrive al MiBACT
Venduto per poco più di 400mila euro il Teatro Sociale di Amelia. Il sindaco scrive al MiBACT


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE





MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte