La chiesa di San Francesco ad Amatrice tornerà presto a nuova vita dopo essere stata semidistrutta dal terremoto del Centro Italia del 2016. Dopo anni di attesa, prende ufficialmente il via la ricostruzione del complesso religioso, duramente colpito dal sisma del 2016 che devastò il Centro Italia. Il progetto, promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con Intesa Sanpaolo, segna un passo fondamentale nella rinascita del borgo laziale.
Questa ricostruzione rientra nell’iniziativa Art Bonus, uno strumento di finanziamento che incentiva le donazioni private per il restauro del patrimonio artistico italiano. La ricostruzione della Chiesa di San Francesco sarà sostenuta grazie a una donazione di 6,6 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo, su un importo complessivo di oltre 13 milioni.
La chiesa di San Francesco, con l’annesso convento, rappresenta l’edificio storico di impianto romano-gotico più significativo di Amatrice. La sua ricostruzione non sarà solo un atto di ripristino architettonico, ma un’operazione di tutela del patrimonio culturale, che ne conserverà l’identità attraverso un restauro conservativo e una ricomposizione degli elementi originari. L’obiettivo è preservare il valore storico della struttura, recuperando il più possibile gli elementi lapidei e architettonici rimasti, mentre il consolidamento delle murature esistenti garantirà stabilità e sicurezza.
A illustrare i dettagli del protocollo d’intesa che sancisce la collaborazione tra pubblico e privato sono stati, nel corso della presentazione del progetto al Ministero della Cultura lo scorso 30 gennaio, il Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma, Guido Castelli, il responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, il Sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, e il presidente di ALES – Arte, Lavoro e Servizi, Fabio Tagliaferri. Presenti anche il Questore della Camera, Paolo Trancassini, l’assessore regionale alla Ricostruzione, Manuela Rinaldi, e Paola Santarelli, presidente della Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, che ha giocato un ruolo chiave nel coinvolgimento dell’istituto bancario nel progetto.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, ha inviato un messaggio in cui ha sottolineato il valore dell’Art Bonus come strumento essenziale per la tutela del patrimonio italiano. "Il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano non possono fare a meno del rapporto pubblico-privato, né di una sua rinnovata visione complessiva che renda il privato protagonista attivo e consapevole di una grande impresa sociale e comunitaria”, ha dichiarato Giuli, ricordando inoltre l’importante piano di finanziamenti ministeriali destinato alla messa in sicurezza del patrimonio culturale contro il rischio sismico: un programma che prevede 425 interventi per un totale di 374 milioni di euro.
L’intervento sulla chiesa di San Francesco ha ottenuto il parere positivo dell’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, che ha curato anche altri progetti Art Bonus legati al patrimonio artistico di Amatrice. Tra questi, il restauro del Pulpito Ligneo, capolavoro dell’intaglio barocco risalente al XVI-XVII secolo, e della tela seicentesca con la Crocifissione tra Santi francescani di Giulio Cesare Bedeschini.
Il restauro di quest’ultima opera si inserisce in un progetto didattico promosso dal Comune di Amatrice, intitolato Dal restauro al recupero dell’identità culturale. L’iniziativa coinvolgerà direttamente i giovani del territorio, che seguiranno tutte le fasi dell’intervento, dallo studio preliminare all’analisi diagnostica, fino alla comunicazione e organizzazione dell’evento finale, in cui il dipinto restaurato sarà restituito alla comunità.
La ricostruzione della chiesa di San Francesco rappresenta dunque molto più di un semplice intervento edilizio: è un simbolo di speranza per Amatrice e per tutte le comunità colpite dal terremoto. Il progetto, che unisce la tutela del patrimonio artistico alla volontà di rinascita del territorio, si inserisce in un più ampio processo di ricostruzione che punta a restituire ad Amatrice non solo i suoi edifici storici, ma anche la sua storia.
Dopo anni di attesa e difficoltà, il cantiere può finalmente partire, con l’obiettivo di restituire alla comunità uno dei suoi luoghi più preziosi, segnando un nuovo capitolo nella storia del borgo.