I musei inglesi sono preoccupati per i forti aumenti delle bollette energetiche. Lo scorso 2 settembre, la Museums Association, la più antica associazione di musei al mondo, nata nel 1889 e oggi sodalizio che rappresenta 1.800 musei nel Regno Unito, ha aggiornato il suo Statement on the cost of living crisis, la dichiarazione sull’impatto della crisi attuale sui musei britannici, per chiedere al governo aiuti al fine di affrontare il caro bollette.
“Il tasso di inflazione in rapido aumento”, dichiara la Museums Association, “sta causando gravi problemi ai nostri membri istituzionali e individuali e al settore in generale”. Tra questi problemi, figurano la riduzione in termini reali dei redditi dei lavoratori dei musei, che fanno fatica a far fronte ai costi energetici e alimentari, cosa che “avrà effetti estremamente negativi sul loro benessere fisico e mentale”, e l’incapacità di continuare ad assicurare ai musei le condizioni adeguate per pubblico e collezioni. Il tutto, peraltro, giunge “in una fase di ricostruzione dopo la pandemia e un decennio di austerità. Molte organizzazioni non sono in una posizione di forza per affrontare un altro shock economico”.
Oltre a tutto ciò, ci sono le ricadute sui modelli di consumo: il pubblico, spiega la Museums Association, sta diventando meno disposto a spendere per esperienze museali a pagamento, siano esse anche il semplice biglietto per visitare un museo o una mostra. Una ricerca ALVA Public Sentiment ha infatti dimostrato che se fino a pochi mesi fa era il timore di contrarre il Covid-19 il principale motivo che allontanava i visitatori dai musei, adesso questo ruolo è stato sostituito dal caro vita. “Questo è un duro colpo per i musei che stavano ricostruendo con successo il pubblico dopo la pandemia”, afferma la Museums Association. E a ciò si aggiunge un fatto inedito: “i musei”, sottolinea l’associazione, potrebbero essere “utilizzati, formalmente o informalmente, come spazi caldi durante l’inverno da persone che non sono in grado di riscaldare la propria casa”.
La Museums Association, oltre a ciò che fin da luglio chiedeva alle istituzioni (accordi salariali regolati sugli aumenti del costo della vita, investimenti nel settore museale da parte di governo ed enti locali, sostegni ai musei), adesso chiede anche un supporto per pagare le bollette. “Chiediamo un’azione urgente”, è l’appello della Museums Association, “per aiutare i musei a far fronte al rapido aumento del costo dell’energia. L’energia è un grosso costo fisso che i musei sono obbligati a coprire per rimanere aperti e mantenere gli standard ambientali per le collezioni che detengono. Le bollette energetiche non hanno limiti per i musei e molti dei nostri membri stanno vedendo aumenti delle bollette del 300-500%. Per affrontare questa sfida, il governo dovrebbe introdurre un tetto massimo per i prezzi dell’energia per i musei (insieme ad altre organizzazioni di beneficenza e PMI) e riaprire gli aiuti per gli acquisti in tempo libero e ospitalità introdotti durante la pandemia di Covid. È importante notare che è improbabile che le riduzioni delle tasse o gli sconti sulle aliquote alle imprese aiutino i musei e i settori della beneficenza, dato che la maggior parte delle organizzazioni beneficia già di sostanziali sconti fiscali. Questo supporto dovrebbe essere messo in atto per garantire che i musei siano in grado di fungere da spazi caldi per le comunità durante l’inverno; e mantenere gli standard richiesti per la cura delle collezioni pubbliche”.
Immagine: visitatrice alla National Gallery di Londra. Foto Museums Association
Allarme dei musei inglesi: “bollette aumentate del 300-500%. Il governo ci aiuti” |