Il popolare conduttore televisivo Alberto Angela, con un’intervista a Il Fatto Quotidiano, ha espresso il suo punto di vista sulle opere d’arte italiane portate al Louvre a seguito delle campagne di Napoleone. “Se andiamo a studiare il passato”, ha affermato il celebre divulgatore, “vigeva una regola molto basilare riguardo il bottino: era la fase finale, il punto di conquista, e oramai c’è una sua giustificazione storica. Però attenzione: parliamo di una fase ben specifica, superata la quale il bottino diventa crimine”.
Precisando, Alberto Angela ha dichiarato che “secondo me il confine giusto è la Rivoluzione francese: ciò che è successo prima è andato, è acquisito, mentre il dopo non è più accettabile nel mondo occidentale. Il Louvre è pieno di opere sottratte da Napoleone con i fucili spianati; quando giro tra quelle sale e leggo il cartellino ’Campagna d’Italia’ avverto un moto di fastidio profondo: vuol dire che è stata razziata”.
Alberto Angela: “quando vedo le nostre opere al Louvre provo fastidio. L'Italia è stata razziata” |