È scomparso ieri, all’età di 93 anni, Ezio Gribaudo (Torino, 1929), artista ed editore torinese che collaborò con Chagall, de Chirico, Fontana, Peggy Guggenheim, Miró, Moore.
Ha realizzato volumi per le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, Fabbri Editori, Garzanti, Einaudi, UTET e molti altri. Il suo catalogo di libri, i trentaquattro artisti pubblicati sotto la sua direzione nelle Grandi Monografie Fabbri Editori (1966-1990), include varie voci di maestri dell’arte moderna tra cui Bacon, Botero, Burri, Duchamp, Guttuso, Manzù e Savinio.
La sua attività nel corso degli anni ha anche incluso quella di promotore di notevoli eventi culturali, soprattutto nel settore espositivo. A Torino ha organizzato una mostra della Peggy Guggenheim Collection nel 1976 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e la mostra-spettacolo Coucou Bazar nel 1978 per Jean Dubuffet alla Promotrice delle Belle Arti, organizzata per la FIAT. Inoltre, Gribaudo era un collezionista di classici di arte moderna e le opere da lui acquisite includono opere di Calder, Carrà, Chemiakin, de Chirico, Dubuffet, Ernst, Fontana, Matta, Moore e Tàpies.
Con il suo lavoro artistico realizzato con vari media e tecniche miste, nonché con i tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con gli utensili della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali.
Con l’elaborazione di un lessico funzionale alla sua arte, nella sua carriera Gribaudo ha sviluppato la sua opera attraverso diversi temi fondamentali. A partire dai flani e dai logogrifi, ha aggiunto alla sua produzione i Teatri della memoria, i simboli del Concilio, i cieli, i dinosauri e le piramidi.
I Teatri della memoria propongono uno studio delle arti mnemoniche, nelle quali l’artista ordina il linguaggio secondo vari codici immaginali per ricomporre i segni verbali del reale e ricreare nuovi significati concettuali che evocano il passato da recuperare. Il suo lessico artistico ha incorporato e creato una terminologia precisa e attenta a tutti gli sviluppi che hanno accompagnato la sua produzione.
Dopo un inizio con uno stile figurativo e non astratto, Gribaudo ha ampliato i suoi interessi pittorici includendo vari materiali e tecniche. I monocromatismi bianchi elaborati in tipografia sono stati realizzati con le matrici e le tecniche della riproduzione seriale con i flani, scarti della produzione di giornali e testi editoriali, andando oltre le tecniche pittoriche tradizionali. Negli anni Sessanta ha sviluppato i logogrifi, impronte tipografiche su carta buvard, prive di inchiostro e impresse a secco.
Tra i vari riconoscimenti ricevuti, la IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (1965), la IX Biennale di San Paolo in Brasile (1967), il Premio Pannunzio (2003), il Premio Tigullio (2009) e l’IIC (Istituto Italiano di Cultura) Lifetime Achievement Award (2016). Gribaudo è stato insignito della Medaglia d’oro dei Benemeriti della Cultura, consegnata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in Quirinale (2003), ed è stato Presidente dell’Accademia Albertina di Torino (2003-2005).
Le opere di Ezio Gribaudo si trovano in numerosi musei, tra cui il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, il Museum of Imagination di Hudson (New York), la Peggy Guggenheim Collection e Ca’ Pesaro di Venezia, il Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, il Museum of Modern Art di Eilat, il Robert McDougall Art Gallery di Christchurch, il Musée des Arts Decoratifs di Parigi, il Petit Palais Musée d’Art Moderne di Ginevra, la Narodni galerie v Praze di Praga, la Maison de la Culture et des Loisirs di Saint-Étienne, il Kunstverein di Göttingen, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, l’Accademia Albertina di Belle Arti e il Museo Nazionale del Risorgimento, entrambi a Torino, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, l’Accademia di Belle Arti di Catania.
Addio a Ezio Gribaudo, artista ed editore torinese |