È scomparso oggi a Bologna, all’età di ottantotto anni, lo storico dell’arte Andrea Emiliani, tra i maggiori specialisti di arte del Cinque e del Seicento in Emilia e non solo. Era ricoverato da qualche settimana all’Ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano per una malattia.
Nato a Forlì nel 1931, Emiliani, durante la sua lunga carriera, ha ricoperto diversi incarichi: fondò l’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna nel 1974, fu Soprintendente di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna, nonché direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna, e ancora presidente dell’Istituto Superiore di Industrie Artistiche di Faenza e dell’Accademia Clementina di Bologna. Inoltre, partecipò alla riorganizzazione di molti dei maggiori musei emiliani, come la già citata Pinacoteca Nazionale di Bologna, o ancora la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, il Palazzo Milzetti di Faenza e la Pinacoteca Civica di Forlì. Il suo contributo è stato fondamentale per la riscoperta del Seicento bolognese: tra le numerose mostre da lui curate si ricorda in particolare la storica rassegna Nell’età del Correggio e dei Carracci, esposizione che si avvalse di un comitato scientifico internazionale, che ebbe tre tappe (a Bologna, Washington e New York) e che si poneva l’obiettivo di ripercorrere le tappe della pittura emiliana tra Cinque e Seicento. Non solo: Emiliani curò anche monografiche sui Carracci, su Guido Reni, su Simone Cantarini e su Federico Barocci, artista urbinate di cui Emiliani è stato uno dei più grandi esperti. L’ultima sua mostra, terminata appena un paio di mesi fa, era la retrospettiva dedicata a Paolo Monti tenutasi a Forlì.
Molti anche i suoi incarichi nell’ambito dell’insegnamento: dal 1970 al 1986 insegnò museografia e storia dell’arte all’Università di Bologna, ma ha insegnato anche alla Sapienza di Roma, al Politecnico di Torino, e nelle università di Venezia, Macerata, Firenze, Milano e Torino. Tra i numerosi riconoscimenti, spiccano il premio per la critica d’arte del Ministero per i Beni e le Attività culturali, assegnato dall’Accademia dei Lincei nel 1992, e quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ricevuto nel 1988, e l’Archiginnasio d’Oro del Comune di Bologna. Emiliani fu anche accademico dei Lincei.
“Bologna”, ha affermato il sindaco Virginio Merola, “piange la scomparsa di uno straordinario uomo di cultura. Emiliani ci ha insegnato a conoscere l’arte, soprattutto ci ha insegnato che l’arte può e deve essere popolare e accessibile a tutti. Questo ha fatto nella sua vita di studioso, di critico profondo da Raffaello ai Carracci, da Guido Reni a Morandi, a Federico Barocci di cui era il massimo esperto mondiale. Emiliani ha dato tanto alla nostra terra, alla nostra cultura, alla nostra città. Ci ha insegnato che il museo è uno spazio aperto, che la città e l’ambiente sono museo vivo e da vivere. Oggi che Emiliani ci lascia penseremo a come ricordarlo ancora tra noi, come se ci potesse accompagnare ancora tra le bellezze della nostra città”.
Addio ad Andrea Emiliani, storico dell'arte specialista d'arte del Cinque e Seicento |