È scomparso questa notte a Neuilly-sur-Seine, all’età di 92 anni, il fumettista francese Albert Uderzo, noto per essere stato il padre del celeberrimo eroe dei fumetti Asterix assieme al collega René Goscinny. Uderzo era nato a Fismes, nei pressi di Reims, il 25 aprile del 1927, da genitori italiani da poco trasferitisi in Francia (il padre, Silvio Uderzo, era originario del vicentino, e la madre Iria Crestini era toscana).
Dopo aver manifestato una forte propensione al disegno già da bambino malgrado la sua daltonia, Uderzo all’età di tredici anni fu assunto dalla Société Parisienne d’Édition, dove fu impiegato come grafico e letterista (si occupava cioè delle parti testuali dei fumetti). Già a soli quattordici anni cominciò a produrre le sue prime vignette, pubblicate sul supplemento Boum del settimanale Junior, una rivista per bambini. Dovette interrompere il lavoro a causa della guerra: si trasferì dunque in Bretagna, dove si era rifugiato il fratello per evitare di essere chiamato al fronte, e il lungo soggiorno, che si protrasse fino alla fine della seconda guerra mondiale, gli permise di conoscere a fondo la regione, diventata l’ambientazione delle avventure di Asterix.
Finita la guerra, lavorò in uno studio di animazione e cominciò a pubblicare fumetti per l’editore Éditions du Chêne. Nel 1946, neanche ventenne, creò il suo primo personaggio di successo: Arys Buck, un uomo dalla forza sovrumana che vive nella Francia del Medioevo, le cui storie furono pubblicate sulla rivista OK, altra pubblicazione per i più giovani. Assolto il servizio militare, non trovò più lavoro nell’ambito delle riviste per l’infanzia, ma trovò impiego in un’agenzia di stampa, la International Press, e in quest’ambito, nel 1951, incontrò René Goscinny, con cui cominciò subito una stretta collaborazione, inventando fumetti di successo come Oumpah-Pah, pubblicato anche in Italia sul Corriere dei Piccoli e sul Giornalino, o come Tom et Nelly. La nascita di Asterix risale al 1959, su proposta di un’emittente radiofonica, Radio Luxembourg, che aveva invitato Goscinny e Uderzo a creare una nuova rivista per ragazzi, che la radio avrebbe supportato. Nacque così il giornale Pilote, diretto da François Clauteaux, su cui debuttò Asterix, la cui prima storia, Astérix le Gaulois, fu pubblicata sul numero 1 del giornale: Goscinny scriveva i testi, Uderzo si occupava dei disegni.
Le avventure del gallo e della sua strampalata compagnia (il fidato amico Obelix, il cagnolino Idefix, il druido Panoramix, il capo del villaggio Abraracourcix, il bardo Assuracentourix) che combattono contro l’invasione dei romani guidati da Giulio Cesare rimanendo l’unico villaggio della Gallia a non essere conquistato dai romani, ottengono subito uno straordinario successo. La serie è stata tradotta in cento paesi, ha venduto duecento milioni di copie (sono stati pubblicati trentotto albi, tutti tradotti in italiano: il più recente, Asterix e la figlia di Vercingetorige, è del 2019), e ne sono stati tratti molti film a cartoni animati (a partire da Asterix il gallico del 1967 fino ad arrivare ad Asterix e il segreto della pozione magicca del 2018) e con attori in carne e ossa (il primo, Asterix & Obelix contro Cesare del 1999, ha visto Christian Clavier nei panni di Asterix, Gerard Depardieu in quelli di Obelix, e Roberto Benigni nelle vesti del governatore romano Lucius Detritus).
Dopo la scomparsa di Goscinny nel 1977, Uderzo continuò a lavorare da solo, disegnando e scrivendo i testi: il fumettista abbandonò il disegno nel 2013, quando si è ritirato dalle mansioni “concrete” passando il testimone a Didier Conrad (disegni) e a Jean-Yves Ferri (testi), ma ha continuato a occuparsi della supervisione del progetto. Nel 2018, al quotidiano Le Parisien, Uderzo aveva dichiarato di non voler lasciare che Asterix passasse ad altre mani: è dunque probabile che la scomparsa di Albert Uderzo sancirà anche la fine delle avventure del guerriero gallo e dei suoi amici.
Addio al fumettista francese Albert Uderzo, padre di Asterix |