È scomparso il 6 gennaio a Los Angeles, all’età di 94 anni, il grande attore Sidney Poitier, leggenda di Hollywood, uno dei primi attori afroamericani di grande successo, nonché il primo a vincere l’Oscar al miglior attore. Nato a Miami il 20 febbraio 1927 da Reginald James Poitier ed Evelyn Outten, commercianti originari delle Bahamas, Sidney trascorse l’infanzia nell’arcipelago caraibico per poi tornare, al seguito della famiglia, a Miami all’età di 15 anni. Nel 1943 si arruolò nell’esercito ma lo lasciò poco dopo per studiare all’American Negro Theater (ANT) di Harlem: grazie ai suoi studi, riuscì a esordire nel 1947 in Sepia Cinderella (sebbene non accreditato) e a ottenere la sua prima parte importante nel film Uomo bianco, tu vivrai! di Joseph L. Mankiewicz del 1950.
Fu però con Il seme della violenza del 1955 che si impose come uno dei migliori attori della sua generazione, interpretando il ruolo dello studente Gregory W. Miller, tanto che appena tre anni dopo, a ventinove anni, per la sua parte nel film La parete di fango di Stanley Kramer ottiene la sua prima nomination come miglior attore protagonista (senza vincerla, ma ottenendo comunque un BAFTA). L’ambita statuetta arriverà nel 1964: Sidney Poitier viene premiato come miglior attore protagonista per l’interpretazione dell’operaio nero Homer Smith nel film I gigli del campo di Ralph Nelson, del 1963. Fu il primo attore afroamericano a vincere il premio.
Negli anni seguenti interpretò altri ruoli indimenticabili come quello dell’ispettore Tibbs o quello del medico John Prentice nel suo film più famoso, Indovina chi viene a cena? del 1967 (per il quale tuttavia non ottenne riconoscimenti). Per Poitier anche alcuni film da regista, negli anni Settanta: Non predicare... spara!, Grazie per quel caldo dicembre, Uptown Saturday Night, Ancora e sempre, A piece of the action, Nessuno ci può fermare, Hanky Panky, Dance - voglia di successo e Ghost Dad. Sidney Poitier si è ritirato dalle scene dopo il 2001, anno a cui risale il suo ultimo ruolo, per il film tv L’ultimo fabbricante di mattoni. Nel 2002 fu premiato con l’Oscar alla Carriera.
Oltre ai due Oscar, ha ricevuto diverse candidature al Golden Globe, senza mai vincere, ma aggiudicandosi il Golden Globe alla carriera nel 1982 e l’Henrietta Award per il migliro attore del mondo nel 1969. Nel suo palmares figurano anche un Orso d’argento per il miglior attore per La parete di fango, il Premio alla Carriera del National Board of Review (1994), il BAFTA alla carriera (nel 2006).
Addio a Sidney Poitier, primo attore afroamericano a vincere un Oscar |