È scomparso ieri a Firenze, all’età di 83 anni, Paolo Dal Poggetto, grande studioso di arte del Rinascimento e non solo. A dare l’annuncio della scomparsa è stata la moglie, anch’ella storica dell’arte di rilevanza internazionale, Maria Grazia Ciardi Duprè. Nato a Firenze nel 1936, Dal Poggetto si laureò all’Università del capoluogo toscano con Roberto Longhi, e da allora iniziò una carriera che lo portò a diventare uno dei massimi esperti di Rinascimento. Appena trentenne si distinse per il contributo che offrì per salvare le opere dall’alluvione di Firenze del 1966, mentre è del 1975 la scoperta delle tracce dei disegni di Michelangelo nella Sagrestia Nuova, sempre a Firenze, all’epoca in cui Dal Poggetto era direttore del Museo delle Cappelle Medicee. Nel 1979 arrivò poi l’incarico di Soprintendente delle Marche e di direttore della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, che tenne fino al 2003 e che ha contribuito a farlo diventare uno dei massimi conoscitori di sempre in materia di Rinascimento urbinate (la città di Urbino, peraltro, gli conferì anche la cittadinanza onoraria).
Molte le mostre di pregio curate da Paolo Dal Poggetto, fin dall’esposizione Omaggio a Giotto tenutasi a Firenze nel 1967 per proseguire con le monografiche dedicate a Lorenzo Lotto (1981), Raffaellino del Colle (1983), Pietro Ricchi (1996) e Pedro Berruguete (2003) fino ad arrivare a grandi mostre scientifiche di successo come Le arti nelle Marche al tempo di Sisto V (1992), Piero della Francesca e le corti rinascimentali (1992), Fioritura tardo-gotica nelle Marche (1998), I Della Rovere. Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano (2004).
Numerose anche le sue pubblicazioni, tra le quali quella, molto nota, sulla “stanza segreta” (l’espressione è stata coniata proprio da Paolo Dal Poggetto) di Michelangelo (del 1979, poi ristampata) che contiene le sue scoperte sui disegni della Sagrestia Nuova, le ricerche sui Montefeltro, le guide alla Galleria Nazionale delle Marche, l’importante volume Arte in Valdelsa dal secolo XII al secolo XVIII. All’attività di studioso, Dal Poggetto affiancò anche quella di poeta, che coltivava per passione: le sue liriche furono pubblicate a partire dagli anni Ottanta. Tra queste ultime si segnalano Rubini azzurri del 1984, Occhi color del vento del 1990, La luna anch’io, e piangere e giocare del 1994, Giardino d’avorio del 2006, Luce dentro altra luce del 2007 e Da lontano la vita, del 2008.
Addio a Paolo Dal Poggetto, grande studioso di arte rinascimentale |