È scomparso oggi a Roma, all’età di 92 anni, il grande storico dell’arte Maurizio Calvesi, che fu anche critico e Accademico dei Lincei, una delle maggiori figure della critica d’arte del XX secolo e oltre. A darne l’annuncio, con un post su Facebook, è stato il critico d’arte Alberto Dambruoso, allievo di Calvesi.
Nato a Roma nel 1927, si era laureato prestissimo, a ventidue anni, all’Università di Roma La Sapienza, con Lionello Venturi, e nel 1955, a ventotto anni, cominciò a lavorare alla Soprintendenza di Bologna, diventando poi anche direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna. Nel 1967 cominciò la sua attività da docente, insegnando dapprima all’Accademia di Belle Arti di Carrara, quindi a quella di Roma. Dal 1970 al 1976 ha insegnato storia dell’arte all’Università di Palermo, e per quasi un trentennio, dal 1976 al 2002, ha insegnato storia dell’arte moderna alla Sapienza di Roma. Della sua attività di storico dell’arte si ricordano i molteplici interessi che lo hanno portato a scrivere importanti pagine su Caravaggio, sui Carracci, su Piero della Francesca, sulla Cappella Sistina, su Giambattista Piranesi, sul barocco salentino, sul futurismo.
Come critico d’arte ha avviato importanti studi sull’arte del Novecento, cominciati, negli anni Sessanta, con le ricerche, citate sopra, in merito al futurismo e in particolare sull’opera di Filippo Tommaso Marinetti. Calvesi, ben inserito negli ambienti intellettuali del tempo e protagonista dei dibattiti più accesi, fu tra i primi a cogliere il portato storico della Pop Art, delle opere di Alberto Burri, dei grandi artisti che frequentavano la Roma degli anni Sessanta (da Pino Pascali a Jannis Kounellis, da Mario Schifano a Mario Ceroli), e fu anche uno dei migliori interpreti dell’arte di Marcel Duchamp. In questa sua veste curò anche due edizioni della Biennale di Venezia, quella del 1984 e quella del 1986, assieme a Marisa Vescovo (in precedenza, dal 1979 al 1982, era stato nel Consiglio Direttivo della Biennale). Infine, si ricordano di Calvesi anche le sue collaborazioni con i giornali: L’Espresso, La Repubblica e il Corriere della Sera. Dal 1986 al 2001 ha anche diretto la rivista Art & Dossier, ed era stato poi direttore della rivista scientifica Storia dell’Arte.
Uno dei suoi studi più importanti, La realtà di Caravaggio, nel 1990 gli ha fatto vincere il Premio Viareggio. E tra i riconoscimenti storico-artistici, spicca, nel 2008, il prestigioso Premio Balzan, vinto “per lo straordinario lavoro svolto nel campo della storia dell’arte visiva moderna e contemporanea, che ha contribuito sia a una migliore comprensione della natura e dello sviluppo del modernismo sia allo studio dell’origine delle nuove tendenze dell’arte moderna”.
Addio al grande storico e critico d'arte Maurizio Calvesi |