È scomparso a Pietrasanta, all’età di 71 anni, dopo una lunga malattia, lo scultore Girolamo Ciulla, celebre per le sue sculture, soprattutto in travertino, che facevano rivivere in chiave contemporanea i miti dell’antica Grecia. Nato a Caltanissetta nel 1952, dopo gli esordi nella sua Sicilia si era trasferito giovanissimo in Toscana (ha infatti ricevuto, lo scorso aprile, la cittadinanza onoraria di Pietrasanta, città dove risiedeva dal 1988) facendosi notare come uno dei giovani più interessanti della sua generazione, tanto che dal 1987 iniziò a collaborare con una delle principali gallerie dell’Italia del nord, la Galleria Forni di Bologna, con cui espose in diverse mostre e fiere nazionali e internazionali.
Ciulla era noto per le sue sculture in grado di far rivivere i miti dell’antica Grecia, conosciuti durante l’infanzia trascorsa in Sicilia, e che sempre gli hanno ricordato la terra natale. È pensiero comune della critica che Ciulla non fosse un mero illustratore del mito: nelle sue opere, realizzate in travertino o, meno di frequente, in marmo, prendevano vita personaggi delle storie antiche, dalle dee della classicità (a cominciare dalla dea Demetra, quella che più trova spazio nella produzione di Ciulla), totem, guerrieri che richiamano alla memoria la statuaria pre-romana. Un’arte mediterranea, elegante, capace di suscitare calma e desiderio, di riallacciare i fili con un passato lontanissimo. “L’aria che vediamo circolare nelle sculture di Girolamo Ciulla”, ha scritto di lui Giorgio Soavi, “è quella che passa dalle labbra di un bambino sospeso, come un’ape sul fiore, alla bocca della propria madre. Da lui l’ornamento è cancellato a favore di pochi simboli: perché Ciulla fa germogliare i sentimenti”.
Molti i musei e gli spazi in cui ha esposto le sue opere, dalla Biennale di Venezia alla Biennale di Busan in Corea del Sud passando per il Premio Suzzara negli anni Novanta, e poi mostre all’Accademia San Luca di Roma, alla Fondazione Ragghianti di Lucca, alla Basilica Palladiana di Vicenza, al Palazzo Ducale di Lucca, alla Mole Vanvitelliana di Ancona. All’estero mostre in Francia, Germania, Olanda. Molti anche i monumenti di Ciulla che si possono trovare in giro per l’Italia e per il mondo: le sculture realizzate per la chiesa di San Pietro a Caltanissetta (2002), i Coccodrilli per la piazza di Castagnola (2003), l’installazione con i Mensoloni per la piazza di Caltanissetta (2003). Una sua opera si trova anche al Vittoriale degli Italiani mentre la più recente opera pubblica e la Fontana dell’Afrodite inaugurata lo scorso anno a Pietrasanta.
“Eravamo in contatto con i familiari da qualche giorno”, ha dichiarato il sindaco della città versiliese Alberto Stefano Giovannetti, “perché le condizioni del Maestro si erano aggravate. Sempre disponibile, alla mano e generoso, la nostra conoscenza risale a molto tempo fa ma il momento più bello che ricordo, con lui, fu quando lo chiamai in Municipio e gli dissi di lavorare a quella scultura-fontana che da più di vent’anni aveva in mente e che, a giugno di un anno fa, abbiamo inaugurato insieme in piazza Statuto. L’Acqua di Afrodite è stato un grande dono alla nostra comunità”. Finestre sull’Arte ha dedicato un video a Girolamo Ciulla, lo si può vedere a questo link.
Addio a Girolamo Ciulla, lo scultore che faceva rivivere la mitologia greca |