È scomparso stamani a Roma, all’età di novantasei anni e dopo una lunga malattia, il grande regista Franco Zeffirelli. Nato a Firenze nel 1923, Zeffirelli studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze e cominciò la sua carriera nel mondo del cinema come scenografo, lavorando assieme a Luchino Visconti. Dopo aver ricoperto il ruolo di aiuto regista in alcuni celebri capolavori di Visconti (come Senso), Zeffirelli esordì come regista negli anni Cinquanta, sia al teatro sia al cinema: rimonta al 1954 l’esordio al Teatro alla Scala di Milano (con la regia de La cenerentola e L’elisir d’amore), mentre la sua prima prova da regista, arrivata all’età di trentaquattro anni, è Camping del 1957, commedia giovanile che narra le vacanze di una coppia (Nino Manfredi e Marisa Allasio).
Dopo aver curato nei primi anni Sessanta, alla Scala, la regia di diverse importanti opere (come La bohème, l’Aida e La traviata), Zeffirelli tornò al cinema nel 1965 ma è di tre anni dopo il grande successo con il film Romeo e Giulietta, che vede per protagonisti Leonard Whiting nei panni di Romeo e Olivia Hussey in quelli di Giulietta: il film, un grade successo di critica, recensito positivamente pressoché all’unanimità, ricevette il premio Oscar per la fotografia e quello per i costumi (oltre alla nomination per il miglior regista), ma valse a Zeffirelli anche il David di Donatello come miglior regista e il Nastro d’argento come regista del miglior film (inoltre, lo scorso anno, per i cinquant’anni del film, è stata anche organizzata una mostra dedicata). Successo anche per l’altro capolavoro di Zeffirelli, Fratello sole, sorella luna, che nel 1972 raccontava la storia di san Francesco d’Assisi: per questa pellicola Zeffirelli vinse di nuovo e per l’ultima volta in carriera il David di Donatello come miglior regista.
Zeffirelli continuò a ottenere successo anche grazie ad altri film come la produzione televisiva Gesù di Nazareth del 1976, e ancora Il campione, del 1979, o Il giovane Toscanini, del 1988. È invece del 1990 il ritorno a Shakespeare, a più di vent’anni di distanza dal successo di Romeo e Giulietta: in quell’anno Zeffirelli curò un adattamento cinematografico dell’Amleto. Altro successo fu il film Un tè con Mussolini del 1999, che racconta gli eventi della seconda guerra mondiale in Toscana (vinse il BAFTA per la miglior attrice non protagonista, a Maggie Smith, e il Nastro d’Argento per i migliori costumi). Diradati gli impegni negli anni 2000, l’ultimo film per il cinema è Omaggio a Roma del 2009, un documentario di 20 minuti sulla Tosca di Giacomo Puccini, con Andrea Bocelli e Monica Bellucci, vincitore del Premio Colosseo 2009.
Di recente, Zeffirelli aveva promosso la fondazione del Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli, un fondo dove, si legge nella presentazione del progetto “sono confluiti tutti i documenti, dai bozzetti agli studi per gli allestimenti teatrali e cinematografici, dalle note di regia alle sceneggiature, dalle foto di scena alle rassegne stampa, riguardanti l’attività del Maestro Zeffirelli nel mondo dello spettacolo, italiano e straniero, dal dopoguerra a oggi”. Ospitato nel complesso di San Firenze, nel pieno centro del capoluogo toscano, il Centro è articolato in un Museo, un Archivio e una Biblioteca e ospita costantemente mostre e iniziative per la divulgazione culturale dello spettacolo e per la formazione di studenti nell’ambito delle discipline teatrali.
Addio al grande regista Franco Zeffirelli |