Si è spento questa mattina a Lamporecchio, vicino Pistoia, l’insigne storico dell’arte Carlo Pedretti, uno dei più grandi esperti a livello mondiale su Leonardo da Vinci. Era nato a Casalecchio di Reno nel 1928 e avrebbe compiuto 90 anni proprio domani. Nel corso della sua lunga carriera, aveva insegnato alla University of California di Los Angeles ed era stato direttore, presso lo stesso istituto, del Centro di Studi su Leonardo da Vinci. Ha pubblicato numerosissimi libri e saggi su Leonardo, che gli sono valsi la cittadinanza onoraria di Vinci ottenuta nel 2008, la Medaglia d’Oro alla Cultura conferitagli nel 1972 dalla Presidenza della Repubblica e, sempre nello stesso anno, la Congressional Citation dal governo degli Stati Uniti d’America.
Sui dibattiti leonardeschi più recenti, Pedretti aveva dimostrato cautela sulla Tavola Lucana e sulla cosiddetta Bella principessa, e scetticismo sul Salvator Mundi passato in asta da Christie’s lo scorso novembre (come opera più costosa della storia delle aste), mentre s’era dichiarato favorevole a una paternità leonardesca (seppur con interventi successivi di altri artisti) del ritratto di Isabella d’Este rinvenuto in collezione privata.
Tra i suoi studi, si ricordano il catalogo dei disegni di Leonardo presenti nelle raccolte di Windsor (1968-1969), il catalogo del Codice Atlantico, pubblicato nel 1980, l’edizione del Codice Hammer (del 1987) . Pedretti ha inoltre curato svariate monografie su Leonardo, pubblicate per lo più dalla Giunti, alcune delle quali nella nota collana dei Dossier d’Art, della quale fanno parte opere come Leonardo. La pittura, Leonardo. Il ritratto, Leonardo. Le macchine e Leonardo. I codici (quest’ultima scritta assieme a Marco Cianchi). L’ultima monografia, curata assieme a Paolo Galluzzi e Domenico Laurenza, era uscita, sempre per i tipi di Giunti, lo scorso anno.
Addio a Carlo Pedretti, grande studioso di Leonardo da Vinci |