È scomparso a Roma, all’età di settantasette anni, Bernardo Bertolucci, grande maestro del cinema italiano e mondiale. Nato nel 1941 a Parma, era figlio di Attilio Bertolucci, uno dei più grandi poeti del Novecento, ed era fratello di Giuseppe, a sua volta regista e sceneggiatore (e scomparso nel 2012). Dopo aver intrapreso la carriera letteraria e aver iniziato a studiare presso l’Università di Roma “La Sapienza”, Bernardo Bertolucci rivolse ben presto le sue attenzioni al cinema, dapprima come assistente a Pier Paolo Pasolini (lavorò con lui in un celebre film come Accattone del 1961), e quindi come regista: già a metà degli anni Cinquanta il suo talento precoce gli permise di girare due cortometraggi, ma l’esordio in un lungometraggio fu nel 1962 con il film La commare secca (soggetto e sceneggiatura di Pasolini: il film fu presentato alla 23esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia).
Dopo aver ottenuto successo con pellicole come Prima della rivoluzione del 1964 (girato a Parma con alcune scene nella celebre Rocca Sanvitale di Fontanellato, e proiettato in anteprima al 17esimo Festival di Cannes) e soprattutto Il conformista del 1970 (tratto dal romanzo di Moravia, e con Jean-Louis Trintignant e Stefania Sandrelli nei ruoli dei protagonisti: il film avrebbe poi ottenuto il David di Donatello come miglior film nel 1971, oltre a due premi al Festival del Cinema di Berlino e una nomination all’Oscar come miglior sceneggiatura non originale, e una al Golden Globe come miglior film straniero), Bertolucci si fece conoscere in tutto il mondo destando scandalo con il suo capolavoro Ultimo tango a Parigi, l’indimenticata storia di Paul e Jeanne (interpretati da Marlon Brando e Maria Schneider) che colpì per le numerose scene di sesso e che fece discutere anche a distanza d’anni, quando Maria Schneider dichiarò d’essersi sentita umiliata per la famosissima scena del burro (non prevista dal copione, e improvvisata da Bertolucci e Brando senza avvisare l’attrice, in modo da ottenere un effetto più realistico), e a distanza di molti anni il regista in certo modo ammise di sentire qualche colpa.
Dopo il successo di Novecento del 1976 (con un cast eccezionale che vide, tra gli altri, Robert De Niro, Gérard Depardieu, Burt Lancaster, Donald Sutherland, Alida Valli e Stefania Sandrelli), film che conobbe peraltro il sequestro per oscenità, e alcuni film accolti più freddamente dal pubblico come La luna (1979) e La tragedia di un uomo ridicolo (1981), Bertolucci firmò tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta altri grandi capolavori della storia del cinema: L’ultimo imperatore del 1987, colossal in grado di vincere ben nove Oscar (tra cui quello per la miglior regia: Bertolucci vinse lo stesso premio anche al Golden Globe e al David di Donatello) e Il tè nel deserto del 1990. Il successo continuò poi con Io ballo da sola del 1996 (con una giovanissima Liv Tyler) e con The Dreamers, la storia di tre ragazzi (Matthew, Théo e Isabelle, rispettivamente interpretati da Michael Pitt, Louis Garrel ed Eva Green) che dànno vita a un ménage a trois nella Parigi del ’68, celebre per le scene di nudo di Eva Green e per le numerose citazioni di altri film. L’ultimo film da regista è Io e te del 2012, proiettato tra i film fuori concorso al 65esimo Festival di Cannes.
Con Bernardo Bertolucci, il cinema mondiale perde uno dei suoi maestri più moderni, un autore di film che hanno segnato diverse generazioni.
Addio a Bernardo Bertolucci, grande maestro del cinema |