Il mese scorso, il sindaco di Pisa, Michele Conti, aveva presentato il Programma di mandato 2018-2023, documento nel quale era messo nero su bianco il proposito di smontare alcune arcate dell’Acquedotto Mediceo per consentire il passaggio della tangenziale Nord Est, e nelle ore successive aveva rilanciato, aggiungendo il proposito d’inserire le arcate smembrate al centro di una rotatoria per “valorizzarle”. Al fine di scongiurare il rischio, la Soprintendenza di Pisa ha dunque avviato l’iter che porterà alla dichirazione di interesse culturale dell’Acquedotto: un provvedimento che renderà l’opera intoccabile.
“Sulla base degli accertamenti eseguiti”, ha scritto il soprintendente Andrea Muzzi, “sono stati riscontrati, per quanto di competenza, i requisiti di interesse culturale in quanto trattasi di importante esempio di architettura idraulica di epoca medicea in Toscana”. Si tratta dunque di un monumento “che deve essere preservato nella sua continuità e dislocazione insieme agli edifici che ne costituiscono l’origine, la conclusione, le strutture di servizio, i sistemi di convogliamento idrico sparsi per la campagna tra Asciano e Pisa”. Serviranno circa quattro mesi perché il processo che porterà alla dichiarazione d’interesse culturale termini.
Nell’immagine: San Giuliano Terme (Pisa), il tratto dell’Acquedotto Mediceo dove dovrebbe passare la tangenziale
Acquedotto Mediceo di Pisa, la Soprintendenza vuole scongiurare il rischio di smembramento per la tangenziale |