Le associazioni italiane e francesi degli autori ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), 100autori, WGI (Writers Guild Italia), SRF (Société des realisatrices et réalisateurs de films) e ARP (Auteurs Realisateurs Producteurs) si sono unite per la prima volta per sottolineare il ruolo dell’autore nel processo di creazione e realizzazione dell’opera e per solidarizzare con i loro colleghi americani che si battono per gli stessi principi.
Domenica 3 settembre 2023 alle ore 14 al Lido di Venezia all’Italian Pavilion - Hotel Excelsior è previsto l’incontro "Dichiarazione dei cineasti - Atto II”, realizzato in accordo con Giornate degli Autori. A maggio, i cineasti francesi hanno pubblicato infatti la Déclaration des Cinéastes con l’obiettivo di rivendicare il diritto alla piena paternità delle opere, l’equa redistribuzione dei proventi e l’immediata regolamentazione dell’intelligenza artificiale. L’incontro che si terrà oggi a Venezia intende quindi rilanciare il dibattito a tutela dello status di autore.
“Dobbiamo impedire che la creatività e l’esperienza di chi fa questo lavoro sia sostituita dai modelli matematici e che i pochi player che controllano la produzione mondiale cancellino i diritti morali degli autori e impongano condizioni economiche inaccettabili e insostenibili”, ha dichiarato il presidente dell’ANAC Francesco Ranieri Martinotti. “Una resistenza, quella degli autori, che non può essere affrontata soltanto in ambito nazionale, ma necessita di un respiro internazionale e un’alleanza strategica con i ’veri’ produttori indipendenti”.
“La nostra battaglia non riguarda solo la difesa del cinema o della cultura. È una battaglia sociale e di civiltà, un momento cruciale della nostra storia. Il nostro ruolo è quello di offrire ai cittadini punti di vista liberi e molto diversi sul mondo, non opere standardizzate, che presto saranno create dall’IA, restringendo la nostra capacità di comprendere un mondo complesso”, ha affermato Radu Mihaileanu, Vicepresidente dell’ARP. “L’IA come strumento al servizio dell’uomo, sì, ma l’IA come padrone dell’uomo, no, e padrone del pensiero, mai!”.
A Venezia ci si batte per il ruolo dei cineasti e la regolamentazione dell'intelligenza artificiale |