Secondo un sondaggio della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, 7 addetti ai lavori su 10 disapprovano le azioni degli ecoattivisti contro i beni culturali. Si intitola Cultura, patrimonio culturale e cambiamento climatico il sondaggio che, dal 5 aprile al 2 maggio 2023, è stato condotto su un campione della comunità italiana di studiosi, operatori e professionisti del patrimonio culturale, raccogliendo 545 risposte. I risultati sono presentati al Festival dello Sviluppo Sostenibile dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Se da una parte è emerso che la sensibilizzazione sul tema sia un obiettivo sostanzialmente raggiunto in modo trasversale su tutto il campione (il 98,2% è consapevole dell’impatto negativo che il cambiamento climatico può avere sul patrimonio culturale) dall’altra la ricerca ha indicato, fa sapere la Fondazione, che le istituzioni nazionali e sovranazionali (il cui contributo alla lotta al cambiamento climatico è centrale rispettivamente per l’ 87,3% e il 70,1 % del campione), oltre alle funzioni di tipo regolatorio e di controllo, possono giocare un ruolo fondamentale anche sul fronte di un’informazione più approfondita sul tema. Il 26,2 % del campione non è ancora a conoscenza della recente modifica dell’art. 9 della Costituzione che introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi alla già presente tutela del paesaggio e del patrimonio culturale.
Il sondaggio ha poi indagato il tema dell’attivismo, in particolare le azioni degli ecoattivisti che hanno coinvolto i beni culturali. È stato rilevato che la maggior parte del campione (72,6%) disapprova i recenti episodi verificatisi su scala italiana ed europea, ritenendoli un mezzo totalmente inaccettabile (sono tali secondo il 58,2% del campione) e anche inefficace (questo secondo il 55,4%). Un dato in linea con quanto emerge anche dall’analisi del cluster “giovani” (under 35), il cui 67% del campione non ritiene tali azioni accettabili e il 72% non le reputa efficaci. Dall’indagine emerge inoltre quanto tali episodi evidenzino la necessità di trovare spazi di confronto e di azione e di aprire dialoghi costruttivi su una tematica così urgente.
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