Salutiamo il 2019 dell’arte con un articolo in cui abbiamo voluto raccogliere dieci buone notizie lungo tutto un anno che certo ricorderemo per fatti negativi (come l’incendio di Notre-Dame, l’alluvione di Venezia, l’abbattimento del Pont des Trous e della Cattedrale Vegetale di Lodi) ma anche per tante cose positive. Eccone dieci secondo noi interessanti!
10. La nascita della versione cartacea di Finestre sull’Arte
Ci perdonerete se siamo un po’ autocelebrativi e ci facciamo un po’ di festa da soli, ma la nascita di una nuova rivista d’arte è sempre un fatto positivo e siamo contenti del nostro nuovo prodotto editoriale, lanciato nel mese di marzo, che ha portato in migliaia di case una novità, ha creato dibattito grazie agli interventi delle voci più autorevoli in Italia e all’estero, ha pubblicato articoli di firme prestigiose, oltre che di critici, storici dell’arte e giornalisti affermati, e anche di alcuni giovani e giovanissimi nuovi talenti. Per chi fosse curioso, qui presentiamo il progetto e vi facciamo sfogliare un numero intero della rivista!
La nostra rivista cartacea |
9. Il primo album di figurine dedicato alla storia dell’arte
Se dovessimo indicare qual è stata la novità editoriale più apprezzata dell’anno, probabilmente non avremmo dubbi a dire che è stata Artonauti, il primo album di figurine dedicato alla storia dell’arte. Un grande successo, che ha richiesto anche delle ristampe vista l’alta domanda. Un modo per far apprezzare l’arte ai più piccoli. Ma sappiamo che anche molti adulti si sono divertiti con l’album. Qui in redazione ne sappiamo qualcosa... ! Qui la storia completa.
Artonauti, il primo album di figurine dedicato alla storia dell’arte |
8. Lo Stato acquista la testa Lorenzini, importantissima scultura etrusca
Siamo contenti quando lo stato investe risorse per acquistare importanti opere d’arte. E a febbraio, lo Stato ha perfezionato un acquisto molto rilevante, quello della Testa Lorenzini, che il grande archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli definì “la più greca delle opere etrusche”. È una delle rarissime opere etrusche in marmo, risale alla fine del VI-inizio del V secolo avanti Cristo, e secondo gli esperti è il più importante frammento statuario di Volterra oltre che una delle più significative sculture di tutta la storia dell’Etruria. Per assicurarsela, lo Stato ha speso 355mila euro e ora l’opera è esposta al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Qui la storia completa.
La testa Lorenzini |
7. L’imprenditore Manlio Maggioli acquista quattro opere di Cagnacci e le espone nel suo ristorante
Non capita tutti i giorni che un imprenditore locale decida d’investire in opere d’arte per mostrarle a tutti. Questa volta però è accaduto: a Santarcangelo di Romagna, l’imprenditore Manlio Maggioli, patron della Maggoli, grande azienda attiva nel ramo dei servizi per la pubblica amministrazione, ha acquistato quattro dipinti di Guido Cagnacci, uno dei più grandi artisti del Seicento, e ha deciso di esporli in un’apposita sala in un ristorante di proprietà dell’azienda. Una notizia tanto più importante se si pensa che Cagnacci era nato proprio a Santarcangelo di Romagna, e lì si potranno vedere le opere. Molti hanno storto il naso per il fatto che Maggioli ha esposto le opere nel suo ristorante invece che donarle a un museo: ma comunque tutti adesso possono vederle. E non è neanche obbligatorio mangiare al ristorante! Qui la storia completa.
Uno dei dipinti di Cagnacci esposto nel ristorante di Manlio Maggioli |
6. La Spagna aumenta i fondi per la cultura
La notizia dell’aumento del 10% dei fondi della cultura in Spagna, decretato dal governo di Pedro Sánchez, è stata una delle più lette dell’anno sulla nostra rivista. In un’epoca in cui la cultura assume un ruolo marginale nel dibattito politico, il fatto che un governo abbia deciso d’investire copiosamente nel settore è un qualcosa che ottiene una grande risonanza. Certo, i quotidiani spagnoli facevano notare che comunque la dotazione complessiva garantita dallo Stato alla cultura saliva dallo 0,2% del 2018 allo 0,3%: praticamente briciole. Ma comunque di segno positivo. Qui la storia completa.
Il presidente del consiglio spagnolo Pedro Sánchez. Ph. Credit Pool Moncloa / Borja Puig de la Bellacasa |
5. La Fondazione Pisa acquista un prezioso ritratto di Artemisia Gentileschi eseguito da Simon Vouet
È l’unico ritratto di Artemisia Gentileschi eseguito dal grande collega Simon Vouet, e adesso tutti lo possono vedere, grazie all’acquisto della Fondazione Pisa, che a giugno ha comperato l’opera. Da settembre, la bellissima tela si può ammirare nelle sale di Palazzo Blu, nel capoluogo toscano. Un’opera scoperta di recente (nel 2000) da due insigni studiosi, Roberto Contini e Francesco Solinas, e legata a Pisa non solo perché la famiglia di Artemisia era di origini pisane, ma anche perché il committente era pisano. Un’acquisizione importante non solo per Pisa, ma per tutta l’Italia. Qui la storia completa.
Simon Vouet, Ritratto di Artemisia Gentileschi (1623 circa; olio su tela, 90 x 71 cm; Pisa, Palazzo Blu) |
4. A Verona nasce un museo tutto dedicato ai bambini
In un paese dove ancora non è sviluppatissima l’idea che i musei possano anche essere a misura di bambino, ci rende felici il fatto che, a Verona, sia nato un museo tutto dedicato ai bambini: è il Children’s Museum, che in mille metri quadrati d’esposizione porta i suoi piccoli visitatori a scoprire le scienze, l’arte, la musica, le tecnologie. Con aree tematiche pensate per le diverse fasi evolutive del bambino. È la prima struttura di questo tipo in tutto il nord-est. Qui la storia completa.
Una sala del Children’s Museum di Verona |
3. Al confine USA-Messico due artisti fanno giocare i bambini divisi dal muro
Arte per superare le barriere e abbattere idealmente i confini: hanno fatto il giro del mondo, a luglio, le immagini delle grandi altalene rosa ideate dall’architetto Ronald Real e dalla designer Virginia San Fratello: poste di qua e di là dal muro che corre lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, ha permesso ai bambini divisi dal muro di giocare assieme. Un evento... magico. Che ha dimostrato il potere dell’arte. Qui la storia completa.
Le altalene rosa al confine USA-Messico |
2. La riapertura del Museo dell’Opera del Duomo di Pisa
Pisa ancora protagonista della top ten delle buone notizie con un evento atteso da cinque anni, un’operazione che ha richiesto un investimento di sei milioni e mezzo di euro: il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, a ottobre, ha finalmente riaperto i battenti, con un percorso (di altissimo livello) fatto di allestimenti totalmente rinnovati. Nuovi materiali, nuovi criteri espositivi, allestimenti moderni e coinvolgenti, capaci di far appassionare il pubblico con un racconto fresco in ogni sala, e straordinari capolavori: da Nicola Pisano a Spinello Aretino, da Tino di Camaino a Giovanni Pisano, da Matteo Civitali ad Andrea Guardi. Qui la storia completa.
Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Nicola Gronchi per Opera della Primaziale Pisana |
1. La chiesa di San Pietro ad Avenza ritrova e riottiene il suo trittico dopo più di cinquecento anni
Potremo sembrare di parte perché l’evento è accaduto a due passi dalla nostra redazione, nella frazione di Avenza a Carrara, ma cose come queste capitano raramente, quasi mai, e hanno quasi del miracoloso: la locale chiesa di San Pietro, grazie ad alcune circostanze fortuite, ha saputo che il Trittico Ringli, un’opera del 1438 del Maestro di Sant’Ivo commissionata proprio per la chiesa e portata via dall’edificio di culto probabilmente pochi decenni dopo, era sul mercato. Il gallerista che aveva acquistato l’opera all’asta, Matteo Salamon, ha deciso di fare alla parrocchia un prezzo di favore per aiutarla a riottenere il prezioso dipinto: così il parroco, don Marino Navalesi, si è attivato per arrivare alla cifra necessaria per l’acquisto, e grazie alla buona volontà dei fedeli, delle aziende del territorio e di diversi appassionati d’arte di tutto il mondo (perché la notizia, data la sua unicità, si è ben presto sparsa ovunque), la parrocchia è riuscita nell’impresa di riportare a casa il Trittico. Uno straordinario esempio di tenacia e di impegno collettivo in favore dell’arte. L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 1° dicembre quando il trittico è materialmente tornato ad Avenza, è stata emozionante. Qui la storia completa.
Maestro di Sant’Ivo, San Pietro in trono tra sant’Antonio abate e Maria Maddalena detto anche Trittico Ringli (1438; tempera su tavola a fondo oro di metà, 133,8 x 149,2 cm) |
Per ricordare il 2019 positivamente, ecco 10 buone notizie dall'arte e dalla cultura |