Importante acquisizione per il Nationalmuseum di Stoccolma che ottiene un’opera della scultrice svedese Alice Nordin (Stoccolma, 1871 - 1948). Si tratta di una scultura in gesso patinato che raffigura una donna con la testa reclinata, con il volto che poggia sulle mani giunte di lato, come se stesse dormendo: è infatti colta con gli occhi chiusi e un’espressione sognante. La scultura, nota come Un ricordo, risale al 1904 e il suo stile riflette l’interesse di Alice Nordin per il simbolismo e l’art nouveau. Stando a ciò che affermava Alice Nordin, la modella per l’opera fu l’artista Gerda Nordling, un’amica di famiglia.
Il “ricordo” raffigurato dalla scultura rimanda a un incontro tra Alice Nordin e il compositore e direttore d’orchestra Hugo Alfvén (Stoccolma, 1872 - Falun, 1960) avvenuto a Parigi nella primavera del 1898. Alice Nordin all’epoca aveva ventisette anni e aveva ricevuto una medaglia dall’Accademia di Belle Arti di Stoccolma, con la quale si era guadagnata anche un soggiorno di studio nella capitale francese, e Alfvén, di un anno più giovane, si trovava ugualmente in Francia per ragioni di studio. Per qualche mese i due ebbero un’intensa relazione amorosa, dopodiché i due ruppero dopo pochi mesi: lo sappiamo perché Alice Nordin teneva all’epoca un diario, e sappiamo anche che la rottura tra i due fu per lei molto dolorosa. Durante la loro relazione, la scultrice aveva realizzato un busto simile a Un ricordo: si trattava sempre della raffigurazione di una donna con gli occhi chiusi e la testa reclinata. La giovane l’aveva intitolato Andante Patetico, come il terzo movimento della sonata per violino Op. 1 di Alfvén, composta anch’essa nel 1898.
Alice Nordin esposte sia Un ricordo sia Andante Patetico nel 1911, in una grande mostra personale alla Konstnärshuset di Stoccolma: una mostra peraltro di grande importanza, perché era la prima volta che l’istituto ospitava una personale di una donna. Fu per lei un grande successo: “Adesso”, scriveva a proposito di quel periodo, “ho un nome riconosciuto, ho guadagnato abbastanza denaro e a volte penso che ci sia una sensazione di calma nella mia anima tribolata, e in qualche momento felice c’è anche soddisfazione per il mio cuore affamato (ma ovviamente non può durare a lungo)”.
L’opera di Alice Nordin era apprezzata anche dai suoi contemporanei per la sua capacità di evocare sensazioni liriche e per dare corpo all’intimo femminile: era riconosciuta sostanzialmente come una scultrice genuina, che seguiva i propri sentimenti. Di recente la critica si è anche soffermata sull’originalità delle sue forme espressive, dato che fu anche un’artista molto moderna. Alice Nordin studiò, come anticipato, all’Accademia di Belle Arti di Stoccolma, dove ricevette la medaglia del re che le permise di trascorrere un soggiorno di studio in Francia: dopo il trasferimento a Parigi, conobbe un periodo errabondo in tutta Europa, che le permise di partecipare a numerose mostre importanti. Ebbe poi anche una notevole carriera come ceramista. Nel 1905 fu nominata artista donna più importante della Svezia a seguito di un sondaggio della rivista Idun.
Un ricordo va dunque ad aggiungersi alle altre opere di Alice Nordin nella collezione del Nationalmuseum, che ne conta già una ventina (si tratta soprattutto di sculture in marmo e in bronzo, ma c’è anche qualche ceramica). Diverse di queste sculture sono acquisizioni recenti, molte delle quali andranno a costituire il nucleo base della mostra Female Sculptors in programma al Nationalmuseum di Stoccolma nella primavera del 2022. L’acquisizione di Un ricordo è stata possibile grazie a risorse donate da un privato, Rurik Öberg.
Immagine: Alice Nordin, Un ricordo (1904; gesso patinato; Stoccolma, National Museum, inv. NM Sk 2395)
Svezia, il Nationalmuseum acquisisce una “sognante” opera di Alice Nordin, ricordo di un amore |