Sabato 27 luglio, presso l’Auditorium Simonetta Puccini di Torre del Lago, si terrà la presentazione del volume Caro Ferro. Il carteggio tra Ferruccio Pagni e Giacomo Puccini nell’Archivio di Torre del Lago, curato da Francesca Degiorgio ed edito da Ricordi nella collana dei “Carteggi”, che pubblica i documenti conservati nell’Archivio storico della Villa Museo. Francesco Cesari, musicologo, e Daniele Galleni, storico dell’arte, presenteranno il libro e racconteranno il rapporto tra il compositore Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924), il pittore Ferruccio Pagni (Livorno, 1866 – Torre del Lago, 1935) e gli altri artisti che animavano la vita culturale di Torre del Lago. Coordina Manuel Rossi, direttore scientifico della Fondazione Simonetta Puccini ed interverrà la curatrice.
Ferruccio Pagni, pittore livornese formatori alla “scuola” di Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908), fu esponente del gruppo di artisti che si stabilirono sulle sponde del lago di Massaciuccoli e che vennero definiti “Pittori del lago”. Pagni approdò in quei luoghi nel 1890, all’età di ventiquattro anni e vi trovò un contesto particolarmente stimolante, adatto alla sua personalità bohémienne e in grado di offrirgli la giusta ispirazione artistica. In quello stesso periodo Giacomo Puccini si ritirò a Torre del Lago, per lavorare in piena tranquillità alla composizione di Manon Lescaut, e qui strinse rapporti amichevoli con la cerchia dei pittori con i quali amava trascorrere allegre serate in compagnia.
Il suo carteggio con Pagni, presentato nel volume per la prima volta, si era avviato nel 1891, nel momento in cui avevano fatto conoscenza. Quando l’atmosfera amichevole che caratterizzava quei luoghi tanto cari cominciò a cambiare, alcune relazioni si deteriorarono e il legame con Pagni si raffreddò. Tuttavia, la corrispondenza tornò ad essere regolare quando il pittore rientrò dall’Argentina, dove si era trasferito e aveva fondato un’Accademia di Belle Arti, diventando professore di disegno e pittura.
Nella documentazione lasciata da Puccini e conservata nell’Archivio di Torre del Lago, i carteggi rivestono un valore particolare: la rete epistolare che intesseva con amici, parenti e collaboratori, costituisce una buona testimonianza per la ricostruzione della sua vita e del processo creativo legato alle sue opere, ma restituisce anche uno spaccato più quotidiano e riservato dell’artista e dei suoi corrispondenti, mettendo spesso in luce aspetti inediti della loro vita intima e del loro carattere. La collana dei “Carteggi” è nata proprio per pubblicare documenti dei più importanti e significativi interlocutori pucciniani.