Un gatto entra al Van Gogh Museum: è il gattino di Paul Gauguin


Un gattino nero è ospite speciale del Van Gogh Museum di Amsterdam. Non parliamo però di un gatto in carne e ossa, ma di un felino dipinto: è il Gattino dipinto da Paul Gauguin mentre viveva e lavorava assieme a Van Gogh. Viene esposto per la prima volta dal 1906.

Un gattino nero è ospite speciale del Van Gogh Museum di Amsterdam. Non parliamo però di un gatto in carne e ossa, ma di un felino dipinto: presso l’istituto che conserva il maggior nucleo mondiale di opere di Vincent van Gogh (Zundet, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890) arriva infatti il Gattino, opera realizzata da Paul Gauguin (Parigi, 1848 – Hiva Oa, 1903) nel periodo in cui lui e Van Gogh collaboravano ad Arles. L’opera, attualmente conservata in una collezione privata, fu esposta l’ultima volta nel 1906, e questa è la prima volta che verrà mostrata insieme ai dipinti che Vincent van Gogh e Paul Gauguin realizzarono durante lo stesso periodo di intenso scambio artistico. Il Museo Van Gogh prevede di condurre ricerche approfondite sull’opera mentre è in prestito.

Paul Gauguin, Gattino (1888; olio su iuta, 72 x 25 cm; Collezione privata)
Paul Gauguin, Gattino (1888; olio su iuta, 72 x 25 cm; Collezione privata)

La storia dell’opera risale al periodo in cui i due artisti si trovavano in Provenza. Il 23 ottobre 1888 Gauguin raggiunse Van Gogh ad Arles, nel sud della Francia, e i due pittori trascorsero insieme le nove settimane successive nella “Casa Gialla”, dove Van Gogh aveva il suo studio e dove sognava di fondare una nuova comunità di artisti. Nutriva grandi aspettative dal tempo trascorso con Gauguin, e in effetti entrambi ad Arles realizzarono un gran numero di opere d’arte, discutendo profondamente sul futuro della pittura moderna. Questo intenso periodo di interazione ha fortemente influenzato lo sviluppo di entrambi gli artisti. Gauguin lasciò Arles poco dopo che Van Gogh si tagliò l’orecchio in seguito a un’accesa discussione con il suo compagno il 23 dicembre 1888, ponendo fine bruscamente al loro tempo.

I due artisti sono rimasti colpiti l’uno dal lavoro dell’altro. Gauguin ammirava le nature morte di Van Gogh; l’artista olandese lavorò ad una versione dei suoi famosi Girasoli durante il soggiorno di Gauguin. Anche lo stesso Gauguin iniziò a lavorare su una natura morta in cui il giallo era il colore dominante. In una lettera al fratello Theo, Van Gogh scrisse che Gauguin stava lavorando a “una grande natura morta con una zucca arancione, alcune mele e lino bianco su sfondo e primo piano gialli”. Non si conosce un dipinto che corrisponda esattamente alla descrizione di Van Gogh, anche se probabilmente compare in un ritratto che Van Gogh fece di Gauguin: a destra del dipinto si può vedere una tela, con uno sfondo giallo e una forma sferica.

Vincent van Gogh, La camera di Vincent ad Arles (ottobre 1888; olio su tela, 72 x 90 cm; Amsterdam, Van Gogh Museum)
Vincent van Gogh, La camera di Vincent ad Arles (ottobre 1888; olio su tela, 72 x 90 cm; Amsterdam, Van Gogh Museum)
Vincent van Gogh, I Girasoli (1888; olio su tela, 91 x 72 cm; Monaco di Baviera, Neue Pinakothek)
Vincent van Gogh, I Girasoli (1888; olio su tela, 91 x 72 cm; Monaco di Baviera, Neue Pinakothek)
Vincent van Gogh, Ritratto di Paul Gauguin (dicembre 1888; olio su iuta, 38,2 x 33,8 cm; Amsterdam, Van Gogh Museum)
Vincent van Gogh, Ritratto di Paul Gauguin (dicembre 1888; olio su iuta, 38,2 x 33,8 cm; Amsterdam, Van Gogh Museum)

Il Gattino risale a questa stagione ed è legato proprio a questa “grande natura morta con una zucca arancione”. L’opera è stata probabilmente ritagliata da quella che in origine era una tela molto più grande, ovvero proprio la natura morta menzionata da Van Gogh nella sua lettera. Ciò spiegherebbe le dimensioni insolite e la composizione del tutto inusuale di questo dipinto. Le zone definite di colore e l’assenza di profondità sono tipiche dello stile pittorico di Gauguin. Sorprendentemente, Gauguin incorporò il piccolo gatto in molte opere realizzate in diversi periodi della sua vita. Il Gattino in questione è dipinto su iuta, così come molte altre opere realizzate dai due artisti alla Casa Gialla. Ad Arles, infatti, Gauguin acquistò un grosso rotolo di questo materiale insolito ma economico e banale.

In seguito, il Gattino fu acquistato dal collezionista d’arte d’avanguardia Gustave Fayet (Béziers, 1865 – Carcassonne, 1925). Oltre alla sua preminente collezione di opere di Gauguin, Fayet fu anche uno dei primi collezionisti dell’opera di Van Gogh, acquisendo undici dipinti in totale, tra cui diversi risalenti al periodo di Arles. Il Van Gogh Museum condurrà un’ampia ricerca storico-artistica e tecnica per svelare la storia dietro il dipinto.


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