Alla Pinacoteca Nazionale di Siena sono cominciate le operazioni di restauro sulla Croce del Carmine di Siena, opera di Ambrogio Lorenzetti (Siena, 1290 circa - 1348), opera realizzata probabilmente negli anni Trenta del Trecento e assegnata per la prima volta al grande pittore senese, autore degli affreschi del Buono e del Cattivo Governo nel Palazzo Pubblico della Città, dallo storico dell’arte Carlo Volpe. La datazione riflette i caratteri giotteschi e fiorentini del dipinto, in particolare della figura del Cristo, che si contraddistingue per i suoi volumi solidi, per il suo incarnato livido e per la sua intensa espressività, che denota dolore e sofferenza. Attualmente, la croce (che si inserisce in un contesto di croci dipinte a Siena fra Tre e Quattrocento, caratterizzate dai complessi lavori di carpenteria con terminazioni a poligoni stellati e modanatura delle cornici, rispetto alle quali Ambrogio affina il canone gotico della tipologia con le due eleganti curvature nell’estensione inferiore dei profili) si presenta senza la cimasa, i terminali laterali e il suppedaneo.
Fino al 1862 (anno a cui peraltro risale la prima traccia dell’opera sui documenti) l’opera si trovava nel convento di San Niccolò del Carmine di Siena, soppresso anni prima: la maestosa croce dipinta, alta 266 cm e larga 211, fu trasferita quell’anno al Regio Istituto di Belle Arti (poi diventato la Pinacoteca Nazionale di Siena) a causa delle sue pessime condizioni di conservazione. Fu dunque restaurata, nel 1937, da Italo Dal Mas, che recuperò il fondo oro con la lavorazione a motivi geometrici, nascosto sotto a un pesante strato di ridipintura.
Un secondo restauro si ebbe tra il 1953 e il 1956, quando la Croce del Carmine venne inviata all’Istituto Centrale di Restauro di Roma: in quell’occasione, si decise di lasciare a vista il legno del supporto e della tela di incammottatura grezza nei punti in cui il colore era caduto, e di intervenire solo con fermature dove il colore era sopravvissuto, ma si era sollevato. È questo l’aspetto con cui ammiriamo oggi l’opera di Ambrogio Lorenzetti. Le condizioni del dipinto continuano a non essere ottimali: il supporto ligneo infatti ha subito alterazioni che ne hanno indebolito la struttura, con conseguenti perdite di colore e di doratura.
Ambrogio Lorenzetti, Croce del Carmine di Siena |
L’attuale progetto di restauro prevede un controllo sistematico e minuzioso della superficie pittorica al fine di rimuovere i residui di ridipintura prima di procedere al restauro pittorico. All’intervento sarà inoltre affiancato un programma di indagini scientifiche che, oltre ad essere un sostegno per il progetto di restauro, permetterà di approfondire la tecnica pittorica di Ambrogio Lorenzetti. Un restauro che ha dunque il duplice scopo di garantire migliori condizioni di conservazione all’opera e migliorarne la leggibilità.
L’opera, al termine del restauro, sarà ricollocata nella Sala 7 della Pinacoteca, con altre opere di Ambrogio Lorenzetti, tra le quali il Polittico di Santa Petronilla, ricollocato nella ricomposizione proposta nell’allestimento della grande mostra su Ambrogio Lorenzetti tenutasi a Siena presso il complesso museale Santa Maria della Scala dal 22 ottobre 2017 al 8 aprile 2018, e che ha ricostruito per intero la vicenda artistica del pittore senese.
Il restauro, fortemente voluto da Cristina Gnoni Mavarelli, Maria Mangiavacchi ed Elena Pinzauti (rispettivamente ex direttrice, curatrice e restauratrice della Pinacoteca nazionale di Siena) sarà eseguito dalla restauratrice Muriel Vervat ed è finanziato dalla Fondazione Friends of Florence, che ha riconfermato la collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana.
I tecnici cominciano il lavoro sull’opera |
“Con il generoso supporto di Friends of Florence, la Pinacoteca di Siena riparte col restauro del grande Crocifisso di Ambrogio Lorenzetti”, dichiara Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana. “Grazie quindi a Friends of Florence per l’aiuto che contribuirà al ritorno nel museo di un capolavoro di uno dei massimi maestri della pittura senese del Trecento, nella prospettiva di una riapertura della Pinacoteca che la riporti all’attenzione che merita da parte dei cittadini senesi e dei visitatori della città che, auspicabilmente, torneranno nuovamente presto da tutto il mondo”.
“Ambrogio Lorenzetti”, afferma Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence, “è sempre stato ammirato da tutti i benefattori di Friends of Florence ed è un grande onore per noi essere coinvolti nel restauro di questo commovente dipinto conservato alla Pinacoteca Nazionale di Siena. La restauratrice Muriel Vervat ha lavorato su tantissimi progetti della nostra Fondazione e porterà tutta la sua esperienza e la sua grande abilità per la conservazione di questa importante Croce”.
Siena, via al restauro della Croce del Carmine di Ambrogio Lorenzetti, capolavoro trecentesco |