Prenderanno il via domani, lunedì 23 settembre, i restauri degli affreschi di Benozzo Gozzoli (Firenze, 1420 circa - Pistoia, 1497) nella chiesa di Sant’Agostino a San Gimignano (Siena). La situazione delle pitture, un ciclo di affreschi dedicato alla vita di sant’Agostino e risalente al 1464-1465, era infatti critica: in primavera, il restauratore Daniele Rossi aveva segnalato che alcune crepe presenti sulle scene dei preziosi affreschi quattrocenteschi avrebbero rischiato, col passare del tempo, di causare danni irreparabili. Si tratta, insomma, di danni alla struttura, dovuti ai movimenti del terreno, il cui risarcimento non poteva più essere rimandato. Ne era scaturito un appello del sindaco della cittadina toscana alla Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto (che comunque da anni monitora gli affreschi e la chiesa tutta): un appello prontamente colto, e con un primo stanziamento di 200mila euro (su una spesa complessiva prevista di 510mila euro) i lavori possono adesso partire.
Gli interventi partiranno con una campagna di indagini geotecniche e una campagna fotografica (che avranno lo scopo di studiare, da una parte, il terreno su cui poggia la chiesa, e dall’altra i problemi subiti dagli affreschi), a cui seguiranno la messa in sicurezza della struttura, il consolidamento delle mura, il restauro degli affreschi e, infine, il miglioramento dell’abside della chiesa in funzione anti-sismica. La direzione dei lavori è stata affidata a Felicia Rotundo della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto, mentre Daniele Rossi si occuperà della messa in sicurezza degli affreschi. Le operazioni di messa in sicurezza dureranno circa tre mesi.
“Questo è considerato uno dei cicli di affreschi più importanti di Benozzo Gozzoli”, ha dichiarato il soprintendente di Siena, Andrea Pessina, “e sappiamo bene il ruolo che questo autore ha avuto nella storia dell’arte del Quattrocento”.
“Quello che inizia oggi”, ha sottolineato il sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, “è il risultato di un lavoro di squadra frutto dell’unione d’intenti tra ministero, soprintendenza, Comune ma anche con singoli cittadini, professionisti e associazioni che insieme a noi hanno lanciato il grido di allarme per questi affreschi”. Il restauratore Daniele Rossi ha inoltre spiegato: “fermeremo le lesioni che gli affreschi presentano in modo da mettere in sicurezza la pittura e per far successivamente proseguire i lavori strutturali e di studio; sutureremo le ferite degli affreschi tramite iniezioni localizzate e contiamo di smontare il cantiere per le festività natalizie”.
Benozzo Gozzoli realizzò gli affreschi di Sant’Agostino dopo aver lasciato Firenze, a causa di una pestilenza, nel 1463: l’artista veniva da quella che è forse la sua impresa più celebre (la Cappella dei Magi nel Palazzo dei Medici a Firenze) e ottenne l’incarico per la chiesa di San Gimignano da fra’ Domenico Strambi, monaco agostiniano che deteneva il giuspatronato della cappella maggiore della chiesa, quella che sarebbe stata poi decorata dal pittore fiorentino. Per eseguire le sue Storie di sant’Agostino, Gozzoli seguì i suggerimenti del committente, teologo (aveva ottenuto un dottorato alla Sorbona di Parigi) e conoscitore delle vicende e della letteratura agostiniane, ma anche le scene che il pittore umbro Ottaviano Nelli (Gubbio, 1375 - 1444) aveva eseguito nella chiesa di Sant’Agostino a Gubbio (e che probabilmente Gozzoli, essendo stato in Umbria, conosceva). Il ciclo di Benozzo si compone in totale di sedici scene, che intrecciano le vicende di sant’Agostino a quelle della madre, santa Monica, e rappresentano uno dei più importanti e interessanti cicli rinascimentali di tutta la Toscana.
A San Gimignano via al restauro degli affreschi di Benozzo Gozzoli |