Finalmente, dopo ben dieci anni di assenza, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia torna la pubblico la Nuda, capolavoro del Giorgione (Giorgio Barbarelli?; Castelfranco Veneto, 1478 - Venezia, 1510), che sarà nuovamente visibile a partire da martedì 25 febbraio. La Nuda è il frammento di un affresco che decorava la facciata del Fondaco dei Tedeschi sul Canal Grande: l’edificio, antica sede commerciale della comunità tedesca di Venezia, era stato distrutto da un incendio del 1505, e a seguito della ricostruzione (terminata entro il 1508) la sua facciata fu decorata con affreschi, tra cui il capolavoro dell’artista originario di Castelfranco.
La Nuda, una figura femminile ritratta in piedi a seno scoperto entro una semplice nicchia, ha sempre suscitato l’ammirazione dei commentatori per la “tinta sanguigna e fiammeggiante” delle carni (così scriveva, nel 1760, il letterato Anton Maria Zanetti, che l’aveva comunque osservata già molto rovinata), capace di renderla seducente al di là della sua difficile interpretazione. Secondo una lettura rappresenterebbe un emblema della pace politica o della prosperità commerciale di Venezia.
L’opera fu staccata dal Fondaco nel 1937 a causa delle sue condizioni di conservazione molto precarie e ricoverata presso le Gallerie dell’Accademia. Il restauro, un intervento di manutenzione straordinaria, è consistito in una pulitura accurata della superficie dipinta, nella rimozione delle colle e dei ritocchi a tempera alterati, nella stuccatura delle piccole lacune e nel loro abbassamento con velature a tono.
“Una nuova e preziosa luce”, dichiara Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia, “trarrà la Nuda dal contesto espositivo entro cui verrà collocata in una delle sale recentemente riallestite della pittura cinquecentesca: la vocazione al classicismo, espressa in quest’opera, appartenente alla tarda stagione giorgionesca, troverà infatti risalto nel confronto con le altre preziose opere di Giorgione in sala e nel dialogo con le composizioni dei suoi giovani allievi, Tiziano e Sebastiano del Piombo, presenti nel medesimo ambiente”.
Nell’immagine: Giorgione, La Nuda, prima del restauro (1508 circa; affresco staccato, 250 x 140 cm; Venezia, Gallerie dell’Accademia)
Dopo dieci anni la Nuda, capolavoro del Giorgione, torna alle Gallerie dell'Accademia. Finito il restauro conservativo |